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Novembre 2018

Museums and Stereotypes

  • Pubblicato il: 15/11/2018 - 08:05
MUSEO QUO VADIS?
A Torino un corso internazionale per professionisti museali ha voluto indagare le strategie e le pratiche per decostruire gli stereotipi al museo: perché soltanto attraverso una consapevolezza sempre più articolata delle scelte, l’inclusione delle diversità che auspichiamo per il settore potrà dirsi possibile.
Rubrica in collaborazione con la Fondazione Marino Marini di Firenze
Articolo a cura di: 
Maria Chiara Ciaccheri

Nuove narrazioni. Ebrei. Una storia italiana. I primi mille anni

  • Pubblicato il: 15/11/2018 - 08:05
MUSEO QUO VADIS?
Il 20 settembre si è chiusa a Ferrara la mostra «Ebrei. Una storia italiana. I primi mille anni» con cui il MEIS – il Museo Nazionale dell’Ebraismo e della Shoah – è stato inaugurato nel dicembre del 2017 nella prima delle strutture del Museo, mentre era (ed è) ancora in corso la realizzazione delle altre, il cui completamento è previsto per il 2020. La mostra è stata curata da Anna Foa e Giancarlo Lacerenza, con la collaborazione museologica di Daniele Jalla. A lui abbiamo chiesto di descriverla. “un nuovo modo di presentare la storia in un museo ponendo al centro non le cose, ma le persone. Meglio: le persone attraverso le cose (…). Nella convinzione che, senza essere maestra di nulla, la storia – e una mostra o un museo che ce ne parlano – prendono senso solo se ci aiutano anche a porci delle domande sul nostro presente, lasciando a ciascuno di trovare le sue.”

Rubrica in collaborazione con la Fondazione Marino Marini di Firenze

Articolo a cura di: 
Daniele Jalla
Autore/i: 

Il nuovo museo dei Valdesi

  • Pubblicato il: 15/11/2018 - 08:05
MUSEO QUO VADIS?

Il progetto di Margherita Bert e Massimo Venegoni propone un «continuum narrativo» articolato in 6 grandi sezioni, dal Medioevo al Novecento.

In quella che è considerata la «capitale dei Valdesi», nominata nel 2017 Città Europea della Riforma dalla Commissione delle Chiese Protestanti in Europa, si è riaperto il 31 ottobre, completamente riallestito, il Museo Storico Valdese gestito dal 1989 dalla Fondazione Centro Culturale Valdese. Era nato nel 1889 come Musée Historique Vaudois, in occasione del bicentenario del «Glorioso Rimpatrio», il rientro dalla Svizzera nelle Valli natie dei valdesi esiliati dal duca di Savoia Vittorio Amedeo II. Oggi è l’«unico al mondo a ripercorrere gli oltre otto secoli di storia valdese attraverso due continenti, l’Europa e le Americhe».
Rubrica in collaborazione con la Fondazione Marino Marini di Firenze
Articolo a cura di: 
Alessandro Martini, da Il Giornale dell'Arte numero 391, novembre 2018

La storia esiste solo se c’è un domani

  • Pubblicato il: 15/11/2018 - 08:05
MUSEO QUO VADIS?
Hito Steyerl in una foto di Trevor Paglen

Hito Steyerl, artista e teorica «I musei non hanno a che fare con il passato, ma con il futuro».

Ci sono due video, uno all’inizio e uno alla fine della Manica Lunga Castello di Rivoli. «Broken Windows» e «Unbroken Windows». La prima cosa che mi colpisce è il suono, come se «Broken Windows» raccontasse la storia della non comprensione del suono delle finestre rotte da parte delle tecnologie preposte alla sicurezza nell’epoca dell’intelligenza artificiale. Per prima cosa ho pensato che fosse un mio errore, ma poi continuava a succedere anche nell’altro video. Nello spazio si avverte una sorta di eco di campane, e non quello di finestre rotte. Tutto ciò dà un senso di incongruenza tra l’immagine della rottura della finestra e il suono».
Rubrica in collaborazione con la Fondazione Marino Marini di Firenze
Articolo a cura di: 
Hito Steyerl, da Il Giornale dell'Arte numero 391, novembre 2018

Gli Amici della Triennale, un vero tesoro

  • Pubblicato il: 15/11/2018 - 08:05
MUSEO QUO VADIS?
Circa 1.300.000 euro raccolti nei primi due anni di vita, oltre 800 iscritti tra privati e imprese, un ‘caso di studio’ osservato dalle Università LUISS di Roma e Bocconi di Milano, la Presidente cooptata nel CdA della Triennale: gli ‘Amici della Triennale’ rappresentano un modello nuovo ed efficace di convergenza tra Cultura
Rubrica in collaborazione con la Fondazione Marino Marini di Firenze
Articolo a cura di: 
Francesco Moneta, da Arte e Imprese del Giornale dell'Arte, edizione online, 25 ottobre 2018
Autore/i: 

RETI E SEGMENTAZIONE DEL PUBBLICO. MANAGER CULTURALI PRONTI ALLA SFIDA?

  • Pubblicato il: 15/11/2018 - 08:05
MUSEO QUO VADIS?
L'importanza delle «reti» per comprendere meglio il Paese. Le nuove forme di partecipazione culturale come antidoto all'esclusione e all'isolamento sociale. E un invito ai manager della cultura: lasciate perdere il generalismo, scegliete un pubblico di riferimento, coinvolgetelo e imparate a conoscerlo. Intervista ad Annalisa Cicerchia, Primo ricercatore presso l'Istituto Nazionale di Statistica e professore di Management delle imprese creative all'Università di Roma Tor Vergata.

Rubrica in collaborazione con la Fondazione Marino Marini di Firenze

Articolo a cura di: 
da Open Magazine del 22 ottobre 2018
Autore/i: 

Fondazione CRC e Residenze d’artista. Il caso di Pianpicollo Research Residency.

  • Pubblicato il: 15/11/2018 - 08:02
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Fondazione CRC prosegue l’azione strategica di promozione e sostegno della produzione artistica contemporanea con il bando Residenze d’artista, per mezzo del quale sono state sostenuti 14 progetti legati alla residenzialità creativa nel territorio. Uno stanziamento complessivo di 140 mila euro che ha accolto proposte focalizzate sul rapporto tra comunità, patrimonio culturale e territorio attraverso la valorizzazione del ruolo dell’artista come figura di mediazione tra creazione e contesto. Uno dei progetti ammessi è proposto dall’associazione Pianpicollo Selvatico, che trova casa in una cascina costruita nel 1811 in Alta Langa nella quale è stato avviato un programma internazionale di ricerca interdisciplinare della durata annuale che – per l’edizione pilota – ha coinvolto l’artista e architetto Maurizio Cilli ad approfondire il rapporto tra uomo e natura. Insieme a lui anche due scrittori, Paul Kane (USA) e Kerry Conway (Australia). Dopo la presentazione degli esiti in loco, inizia la fase di disseminazione culturale con il coinvolgimento di diverse organizzazioni del panorama dell’arte, della cultura e dell’innovazione sociale.
Articolo a cura di: 
Giangavino Pazzola

Ascoltare, moltiplicare risorse

  • Pubblicato il: 15/11/2018 - 08:02
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Poco più di un anno fa si è rinnovato il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione CariLucca e dall’autunno scorso si sono messi in cantiere nuovi progetti. Dall’aprile 2017 la presiede Marcello Bertocchini. Ci confrontiamo con lui ai margini di LuBec - il Forum dei beni culturali che l’Ente supporta dagli esordi. “I nostri interventi, di sussidiarietà attiva, devono dar vita sempre più a realtà in grado di mettere a regime un processo virtuoso di produzione di benessere, cultura e ritorno economico. Come amo ripetere ultimamente una Fondazione come la nostra può rivelarsi molto ‹‹utile››, ma non deve configurarsi come ‹‹indispensabile›.
Articolo a cura di: 
Roberta Bolelli
Autore/i: 

Una Fondazione per creare rete sull’eredità culturale

  • Pubblicato il: 15/11/2018 - 08:02
FONDAZIONI PER LA CULTURA
Cuneo e la sua provincia, la più grande del Piemonte, un territorio di circa 6000 km2 e 600.000 abitanti che comprende ampie aree montane, gode oggi di un virtuoso risveglio culturale, che punta alla qualità dell’ambiente, alla valorizzazione delle risorse storico-artistiche, allo sviluppo di un turismo responsabile di provenienza internazionale. La Fondazione Artea, partecipata dagli enti territoriali, rinasce con un nuovo corso per un progetto di rete su area vasta, operando in partnership con imprese ed istituzioni culturali, locali e regionali. Ha ambizioni. Intende diventare un importante modello nella gestione socio-culturale di aree interne. La parola a Marco Galateri di Genola, Presidente della Fondazione, Michela Giuggia, Vicepresidente della Fondazione e Presidente dell’Assemblea dei Sostenitori e Alessandro Isaia, Direttore
Articolo a cura di: 
Elena Inchingolo
Autore/i: 

CLASSIS: IL NUOVO MUSEO DELLA CITTA’ DI RAVENNA

  • Pubblicato il: 15/11/2018 - 08:02
FONDAZIONI PER LA CULTURA
Anche Ravenna avrà il suo Museo della Città e del Territorio. Dal primo dicembre, l’ex Zuccherificio di Classe, recuperato e trasformato ospiterà Classis Ravenna, il polo culturale di riferimento per la storia della città, dai primi insediamenti alla civiltà etrusca, al ruolo importante della città in epoca romana, a Ravenna Capitale dell’Esarcato Bizantino. Ne parliamo con il Presidente della Fondazione RavennAntica, il prof. Giuseppe Sassatelli.
Articolo a cura di: 
Roberta Bolelli
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