Turismo 2016 - 2021: valorizzazione delle eccellenze, digitalizzazione e concertazione
La creazione di una politica nazionale del comparto turistico è alla base nel processo avviato dal MiBACT verso la creazione di un Piano Strategico di Sviluppo del Turismo 2016 - 2021 volto all’innovazione, alla competitività imprenditoriale, alla valorizzazione dell’offerta e all’integrazione delle politiche di settore con lo sviluppo del territorio. Il dibattito è strettamente legato al tema del digitale, sia dal punto di vista dei contenuti – volti allo sviluppo di strumenti tecnologici in grado di innovare i processi di distribuzione e di vendita, sia per quanto riguarda gli strumenti. Il MiBACT propone infatti una piattaforma on line di condivisione di idee e visioni in un processo bottom – up in cui chi opera nel turismo a diversi livelli può interagire per la proposta di azioni concrete volte allo sviluppo del comparto turistico e del Piano stesso
Italia e turismo sono considerati un binomio così forte tanto da far sì che il nostro paese si posizioni come quinta nazione visitata secondo le stime del World Economic Forum – WEF (2015).
In questo contesto i dati statistici dei movimenti turistici forniti dall’ISTAT sono abbastanza confortanti dimostrandosi nel 2014 aumentati lievemente di qualche punto percentuale rispetto al 2013 (+2,6% gli arrivi e +0,3% le presenze)[1].
Dopo Spagna e Francia, l’Italia è inoltre il terzo paese in Europa per presenze negli esercizi ricettivi (14% sul totale Ue 28)[2].
Tuttavia, come sottolineato dal WEF, rimangono dei margini di miglioramento sia dal punto di vista dell’organizzazione strategica di questo comparto, sia per quanto riguarda l’organizzazione sei servizi offerti al turista.
In linea con queste considerazioni il Piano Strategico di Sviluppo del Turismo in Italia è proprio orientato a rispondere all’«insufficiente innovazione tecnologica ed organizzativa, alla scarsa reattività alle trasformazioni del mercato, ad una diffusa obsolescenza delle competenze e all’esistenza di condizioni sfavorevoli per l’attività delle imprese» (MiBACT, 2016).
Il Piano darà inoltre seguito operativo — alla luce di una sua complessiva revisione e condivisione — al sistema di azioni identificate dal Piano “Turismo Italia 2020”[3] sviluppato nel 2013 dal Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport, Piero Gnudi.
Asse portante del dibattito per la costruzione del piano è stato l’evento “Gli Stati Generali del Turismo” che, svoltosi lo scorso aprile presso il Museo Ferroviario della Fondazione FS di Pietrarsa (NA), si è configurato come tassello fondamentale per il processo di consultazione ed elaborazione del Piano. Qui, attraverso cinque sessioni di lavoro[4], si è discusso su possibili visioni strategiche verso le quali indirizzare progettualità legate al fenomeno turistico.
Per quanto riguarda il risvolto legato alla digitalizzazione, altra priorità del Piano sarà quella di implementare gli esiti del TDLAB, Laboratorio del turismo digitale del MIBACT, in materia di strategie e azioni per la digitalizzazione del turismo in Italia. TDLAB, istituito con Decreto Ministeriale del 3 aprile 2014, aveva il compito d’identificare standard internazionali e modelli di business utili ad orientare i processi legati alle componenti del prodotto turistico (trasporti, ospitalità, ristorazione, produzione tipica locale, attrazioni culturali e territoriali, eventi).
In particolare l’obiettivo generale del Piano Strategico di Sviluppo del Turismo in Italia è di «accrescere il ruolo dell’Italia nel mercato turistico globale, aumentando la competitività del sistema turistico nazionale» (MiBACT, 2016) attraverso cinque obiettivi specifici volti a focalizzare l’attenzione e le azioni legate all’offerta, alle imprese turistiche e di filiera, alle risorse culturali e naturali e all’innovazione, che dovrà essere trasversale ai processi e alle azioni.
Rendere più efficiente il “sistema delle regole” del turismo italiano attraverso innovazioni di tipo normativo è il primo degli obiettivi. Ad esso segue la necessità di innescare percorsi di valorizzazione dell’offerta attraverso un’azione integrata e territoriale sulla qualità, l’innovatività e la specializzazione delle destinazioni e dei prodotti. La strategia unitaria volta all’approfondimento di questo tema deriverà da una ricognizione delle progettualità in essere in Italia e dalla messa in luce degli elementi replicabili e scalabili su territorio nazionale.
Non ultima viene segnalata l’importanza di ottimizzare gli impatti dei processi di valorizzazione delle risorse ambientali e culturali del territorio al fine di valorizzarne una fruizione consapevole e compatibile con la conservazione e la tutela del patrimonio stesso.
Una riflessione viene dedicata al sistema turistico inteso come intreccio virtuoso di domanda e offerta in un processo in cui si cerchino di ampliare i mercati di riferimento e allo stesso tempo si creino le condizioni favorevoli per lo sviluppo di imprenditoria nel settore turistico anche a sostegno dell’occupazione giovanile in un contesto in cui la caratterizzazione legata al digitale è fondamentale.
Scenario, territorio, impresa e organizzazione sono solo alcune delle parole chiave di questo cammino di costruzione del Piano che vede nelle tecnologie lo strumento per lavorare con il digitale anche in campo turistico.
Il Piano verrà dunque elaborato sulla base dei principali elementi emersi da “Turismo Italia 2020” e attraverso l’integrazione di diverse modalità che valorizzeranno il contributo dei diversi attori coinvolti nel processo. Verranno infatti attivati: tavoli di lavoro di coordinamento interministeriali che lavoreranno sulle diverse declinazioni del fenomeno turistico (es. mobilità, sostegno alle imprese e digitalizzazione); percorsi di concertazione tra gli enti territoriali e le aziende al fine di indirizzare le politiche coerentemente con l’identità delle aree turisticamente omogenee (distretti, sistemi turistici locali, ecc…); una stretta cooperazione con l’ENIT – Ente Nazionale Italiano del Turismo; un processo partecipato attraverso l’avvio ed il mantenimento di una piattaforma on – line per favorire la proposta di nuove idee da parte dei diversi soggetti che operano in questo campo. La formulazione del Piano prevede così l’adozione di un metodo aperto e partecipativo a livello nazionale.
Per accedere alla consultazione ci si può collegare al sito http://ideeperilturismo.ideascale.com/ previa registrazione. Dopo aver effettuato il login la piattaforma invita poi a visionare e votare le idee già presentate da altri utenti – ordinate secondo le categorie “recenti”, “popolari” o “top” – oppure a proporne di nuove nella sessione “Le mie idee”. Ad oggi[5] la comunità on line ha valutato positivamente le iniziative che suggeriscono una valorizzazione del territorio a fine turistici, un turismo inclusivo aperto a diverse tipologie di domanda e un uso consapevole del web per implementare network di settore.
Ci si augura dunque che questo percorso di costruzione di contenuti e di visioni strategiche possa diventare un documento condiviso con chi opera sul campo e con i policy maker
Bibliografia essenziale
Gasca E. (2014), Digitalizzazione e interoperabilità delle imprese turistiche, in «Arte e Imprese – Il Giornale dell’Arte», Società Editrice Umberto Allemandi & C. spa.
Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (2016), Piano Strategico di Sviluppo Del Turismo In Italia (2016 - 2021) - Primi Orientamenti.
Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport (2013), Turismo Italia 2020. Leadership, Lavoro, Sud. Piano Strategico per lo sviluppo del turismo in Italia, c.d. “Piano Gnudi”, Roma.
World Economic Forum (2015), The Travel & Tourism Competitiveness. Report 2015. Growth through
Shocks, Geneva.
Sitografia essenziale
Gli Stati Generali del Turismo: http://www.pst.beniculturali.it/?page_id=90
Ente Nazionale Italiano del Turismo – ENIT: www.enit.it
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[1] Negli esercizi alberghieri si rilevano circa 84,2 milioni di arrivi e 254,9 milioni di presenze, in aumento sul 2013 rispettivamente dell'1,9% e dello 0,1%; la permanenza media cala leggermente (3,03 notti, pari a -0,05). Negli esercizi extra-alberghieri si registrano 22,3 milioni di arrivi, in notevole aumento rispetto all'anno precedente (+5,1%) e 122,8 milioni di presenze, (+0,7%), con una conseguente riduzione della permanenza media (5,51 notti, -0,24). (ISTAT, 2014).
[2] ISTAT (2015), Movimento turistico nel 2014. Domanda e offerta.
[3] Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro per gli Affari Regionali, il Turismo e lo Sport (2013), Turismo Italia 2020. Leadership, Lavoro, Sud. Piano Strategico per lo sviluppo del turismo in Italia, c.d. “Piano Gnudi”, Roma.
[4] Le cinque sessioni di lavoro sono state: turismo, una priorità nazionale; Italia, brand globale; Accrescere il valore; Liberare l’energia e Restare connessi.
[5] Il dato è aggiornato al 13 giugno 2016 alle ore 22.