Trame di Lunigiana, il progetto vincitore del bando Accenture si presenta
Parliamo di Trame di Lunigiana. Come vi siete incontrati e chi siete?
L'idea è nata anni fa dall’interesse delle due associazioni del gruppo - Lo Spino Bianco e Radio Papesse - per un percorso di guida ai castelli della Lunigiana, a partire dalla produzione di contenuti multimediali per la loro valorizzazione. L’incontro successivo con Sebastiano Peluso - che ha all’attivo numerose esperienze di successo in ambito di destination management e tecnologia - e la Fondazione Promo PA - con il suo portato decennale di lavoro e progettazione al fianco delle Pubbliche Amministrazioni -, ha reso possibile lo sviluppo di un progetto forte. Fin da subito hanno aderito realtà imprenditoriali toscane - da Florencetown a Gegraphike e Globalbase - e soggetti istituzionali locali come l’Istituto di Valorizzazione dei Castelli. Tutti insieme formiamo il team di Trame di Lunigiana.
Quali gli assi portanti del vostro progetto?
Puntiamo prima di tutto su un territorio straordinario, tra mare e montagna, incastonato in un’area ad elevata intensità turistica ma ad oggi ancora poco conosciuto. I punti di forza sui quali abbiamo costruito il nostro progetto sono:
• i castelli della lunigiana come patrimonio da valorizzare sfruttando le sue caratteristiche di unicità;
• il coinvolgimento del territorio, sia in ambito pubblico sia privato, con particolare attenzione alle imprese operanti nel terzo settore;
• le tecnologie, i contenuti multimediali e l'innovazione digitale come infrastruttura per fare promozione e governance;
• il tour operating innovativo la cui offerta permetterà di incrementare i flussi e la sostenibilità economica del processo di valorizzazione
• l'approccio da incubatore con il quale selezioneremo e finanzieremo una nuova realtà imprenditoriale che ci affiancherà durante l’avvio del progetto e che sarà poi responsabile della sua gestione alla fine dei tre anni coperti dal finanziamento Accenture.
Come proseguirà il percorso con Accenture?
Presto avremo un kick-off meeting con i consulenti di Accenture per costruire insieme il piano di lavoro. Abbiamo a disposizione un team dedicato e potremo sfruttare la loro competenza per realizzare il progetto nei tempi e nei modi migliori.
Come pensate di far parlare di voi?
Attraverso una azione mirata sul territorio, vogliamo condividere la mission del progetto, sensibilizzare la partecipazione da parte di tutti gli stakeholders e sfruttare le potenzialità che questo investimento mette a disposizione della Lunigiana. A tal fine, le competenze analitiche e l’esperienza di Promo PA, insieme alla presenza costante e attiva sul territorio di Spino Bianco e dell’Istituto di Valorizzazione, saranno leve importanti di dialogo sia con il pubblico sia con il privato.
La prossima tappa della nostra comunicazione “istituzionale” è già fissata e sarà un momento importante: l’11 dicembre saremo presentati dalla Regione Toscana in un incontro dedicato ai Fondi Strutturali e al lavoro, come uno dei progetti potenzialmente “aggreganti”.
Perché voi, fra altri?
Abbiamo lavorato molto all'idea progettuale, il team è eterogeneo ma compatto, i background di ognuno di alta qualità. Siamo determinati e crediamo che questo abbia avuto il suo peso di fronte alla giuria. Il progetto poi è scalabile e replicabile su altri territori e soprattutto abbiamo sempre pensato in termini di sostenibilità economica.
Cosa vi aspettate fra un anno?
Abbiamo l’obiettivo di completare la parte di indagine territoriale e di progettazione di tutti gli assi portanti del progetto; una volta chiusa questa prima fase entro settembre dell’anno prossimo inizieremo la fase di produzione e realizzazione dei diversi comparti. Questo significa che tra un anno daremo avvio alla nostra sturt-up, la cui forma giuridica definitiva di no profit sarà definita nel corso dell’anno.
Avete in mente già un modello di management? A cosa e a chi vi siete ispirati, quali best practice, quali know-how avete messo sul tavolo?
Ognuno di noi porta una serie di esperienze specifiche e verticali su ciascuno degli assi portanti. Il modello di management sarà lo stesso che ha ispirato la partecipazione alla gara: linee guida condivise in generale, autonomia sui singoli settori di competenza, scambio costante di idee, confronto continuo e grande spirito di squadra.
Il modello di governance – in estrema sintesi - prevede che il gruppo di lavoro promuova durante il primo anno la nascita di una sturt-up, ove convergeranno tutte le persone/competenze necessarie alla gestione del sistema “Trame di Lunigiana”. La sturt-up dovrà essere fortemente radicata sul territorio per portare parallelamente avanti due linee di attività: sia quella core del progetto, che prevede il coordinamento con il territorio, l’implementazione continua dei contenuti, la gestione dei pacchetti culturali e turistici e naturalmente della piattaforma tecnologica; sia quella dell’animazione culturale e del coordinamento istituzionale, necessaria affinché il sistema ipotizzato diventi realtà e si stabilizzi.
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