Rinascita astigiana
Asti. Tra il 1945 il 1970 l’Italia, uscita in condizioni drammatiche dalla seconda guerra mondiale, diventò in pochi decenni una delle potenze industriali del pianeta, grazie al «boom economico». Parallelamente esplose il «Made in Italy» che fece scuola del mondo. A questo fiorente periodo la città di Asti dedica la mostra «La Rinascita», aperta fino al 3 novembre, ospitata in tre edifici storici della città (Palazzo Mazzetti, Palazzo Ottolenghi, Palazzo Alfieri) e sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti. L’esposizione ripercorre vent’anni di produzione artistica e industriale che hanno consacrato l’Italia come patria del design, della moda e della creatività, fino a coinvolgere il cinema, l’arte e la fotografia. In mostra 176 opere d’arte tra cui lavori di Fontana, De Chirico, Manzoni, Pinot Gallizio e Giò Pomodoro, 171 tra oggetti e immagini di design, e ancora manifesti, pubblicità, abiti, video e documenti. La mostra è stata curata da un comitato scientifico composto da sei membri, uno per ogni tema e coordinati da Davide Rampello, attualmente curatore del Padiglione Zero e delle attività culturali e artistiche di Expo Milano 2015: Giampiero Brunetta (Cinema), Peppino Ortoleva (Televisione, radio, fotografia), Sergio Pace (Storia dell’architettura), Pierpaolo Peruccio (Disegno industriale), Vincenzo Trione (Arte contemporanea), Gianluca Bauzano (Moda e costume).
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