Rammendare e generare nuove trame nelle periferie
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Rubrica:
FONDAZIONI D'IMPRESA
Articolo a cura di:
Francesca Panzarin
Politiche multistakeholder e cittadinanza attiva per far crescere l’attrattività e la competitività delle periferie: questa la formula proposta dalla prima Conferenza nazionale sulle periferie urbane progettata per raccontare e scambiare buone pratiche, da Milano a Palermo, organizzata da Fondazione Bracco con la partecipazione del Comune di Milano e la collaborazione di Fondazione Cariplo e SC-Sviluppo Chimica
Lo scorso aprile Papa Francesco, in occasione del 40° Convegno nazionale delle Caritas diocesane, sollecitava a raggiungere le “periferie umane ed esistenziali dell’odierna società”.
Renzo Piano, figlio della periferia (cresciuto alle porte di Genova verso ponente, vicino ai cantieri navali e alle acciaierie), da diversi anni parla di «ricucitura» di pezzi di città: “le periferie sono la città del futuro, quella dove si concentra l'energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli. C'è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee”.
Sottolinea invece la necessità di “pratiche di rigenerazione urbana che attivano se stesse, inventandosi nuovi modi di stare nei territori e agire la scena urbana” Ilda Corti di Fondazione Cariplo - “Non sono rammendi bensì nuovi tessuti che intrecciano e riutilizzano fili, materiali o intangibili, che già c'erano per ricreare una nuova trama di un piano, di istituzioni, di genius loci”.
La città e i temi ad essa collegati sono al centro del dibattito internazionale: entro il 2030 quasi il 60% della popolazione mondiale vivrà nelle aree urbane. Anche l'agenda 2030 delle Nazioni Unite indica l'obiettivo di rendere le città inclusive, sicure, sostenibili.
In Italia, dove il 36% della popolazione vive in 14 città metropolitane, il tema delle periferie urbane ha visto negli ultimi tempi un impegno crescente di amministratori locali, non profit, fondazioni e imprese per individuare formule capaci di rigenerare luoghi e comunità ai margini, nella consapevolezza che solo una crescita omogenea garantisce sviluppo e benessere per tutti.
Lo scorso 20 giugno a Milano si è svolta “Dieci, cento, mille centri”, la prima Conferenza nazionale sulle periferie urbane - organizzata da Fondazione Bracco con la partecipazione del Comune di Milano e la collaborazione di Fondazione Cariplo e SC-Sviluppo Chimica con l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sulle periferie urbane attraverso un confronto attivo tra attori pubblici e privati, valorizzando i casi di successo nella città lombarda in dialogo con altre esperienze nazionali ed europei, e creare una rete di attori che possa costruire una visione condivisa e una strategia praticabile.
“Quello delle periferie della città è un tema profondamente politico ed è una priorità di questa giunta. Non vogliamo trovarci di fronte a una città che viaggia a due diverse velocità dal punto di vista urbanistico ma anche sociale – ha sottolineato aprendo i lavori Giuseppe Sala, sindaco di Comune di Milano – Le periferie sono la faglia in cui si sprigiona l’energia di tutte le urgenze, dagli affitti agli spazi pubblici, dalla sicurezza ai servizi. Milano vuole trovare una formula e una visione a lungo termine. Con il nuovo Piano di Governo del Territorio e con il Piano Periferie ci stiamo impegnando con risorse e progetti per raggiungere questo obiettivo entro il 2030. C'è una grande partecipazione civica, quartiere per quartiere, che va valorizzata e sostenuta”.
“C'è bisogno di una pluralità di attori che agiscano in rete. Esiste un costo del non fare nel sociale – ha evidenziato Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco - Agendo in modo preventivo e inclusivo si garantiscono accoglienza e opportunità ma anche un ritorno umano e economico”.
“Ricostruire le periferie non vuol dire dedicarsi solo i muri delle case degli immobili, vuol dire soprattutto ricucire le relazioni – ha ricordato Sergio Urbani, Direttore Generale di Fondazione Cariplo - La parola d'ordine è Comunità”.
“Esiste una correlazione diretta tra livello di disuguaglianze e competitività: quanto più un territorio riesce a contenere le disuguaglianze e ad assicurare in modo diffuso una buona qualità della vita alle persone che vi abitano, tanto più questo territorio è competitivo e quindi in grado di contribuire alla competitività delle imprese stesse che vi operano – ha evidenziato Adriana Spazzoli, Presidente di Fondazione Sodalitas.
Nelle quattro sessioni tematiche - dedicate a tecnologia, industria, non-profit e finanza sociale - sono stati presentati una serie di progetti, frutto di reti pubblico-private, che stanno facendo la differenza nelle periferie urbane in cui sono stati attivati, dal nord al sud Italia.
Fondazione Bracco ha presentato lo studio di impatto “Oltre i margini” che ha sviluppato nel comune di Baranzate, periferia nord di Milano, primo in Italia per concentrazione di migranti residenti, insieme all'associazione di promozione sociale La Rotonda. A due anni dall'avvio, il progetto è stato scelto come caso studio di una ricerca integrata in collaborazione con Tiresia-Politecnico di Milano e AICCON. Per capire l'effettivo ritorno sociale degli investimenti in quest'area, l’analisi è stata sviluppata su tre filoni di attività: lavoro, salute e contrasto alla povertà educativa. I risultati sono positivi: il 76% dei rispondenti riscontra un miglioramento della propria salute, il 61% ne è più consapevole. Il 90% dei rispondenti vede un netto miglioramento delle competenze interculturali e ha migliorato le condizioni abitative. L'occupazione è aumentata del 5% grazie la crescita della Sartoria Fiori all'Occhiello. Alla luce di questi risultati la fondazione ha deciso di continuare a investire nel progetto con la costruzione di un grande spazio polifunzionale destinato alla comunità e al quartiere.
Lacittàintorno di Fondazione Cariplo è un programma triennale di rigenerazione urbana - con un investimento complessivo di 10 milioni di euro - che si basa sulla collaborazione e il coinvolgimento di cittadini, istituzioni e associazioni, avviato lo scorso ottobre in alcuni quartieri pilota (Adriano, via Padova, Corvetto/Chiaravalle) nelle aree nord-est e sud-est della città, caratterizzate da un ricco tessuto di associazioni, cooperative sociali gruppi informali.
Quarto c’è è un’associazione nata lo scorso maggio dall’Associazione Management Senza Frontiere e SC- Sviluppo Chimica SpA per contribuire a riqualificare dal punto di vista sociale, economico e ambientale Quartoggiaro nella periferia nord-ovest di Milano, ispirandosi all’esperienza del quartiere Malden di Boston.
Foqus - Fondazione Quartieri Spagnoli di Napoli è un progetto che promuove nuove imprese e auto-imprenditorialità, occupazione e insediamento di imprese e istituzioni pubbliche e private per trasformare le funzioni e la destinazione dei 10.000 mq dell’ex Istituto Montecalvario, trasformandolo in una comunità produttiva, creativa, di cura e formazione della persona.
La Scuola Open Source di Bari si propone come istituto didattico, centro di ricerca e consulenza per l’Industria, il Commercio e l’Artigianato, digitale e non.
L’ecoMuseo urbano Mare Memoria Viva di Palermo nasce da un lavoro di ricerca e comunità sulla memoria e sul presente del rapporto tra la città e il mare, rivolto tanto ai turisti quanto ai residenti, coinvolgendoli nel censimento e nella valorizzazione del patrimonio.
“L’attenzione sociale deve essere la bussola per nostro lavoro - ha sottolineato nel suo intervento di chiusura Anna Scavuzzo, vicesindaco e assessore alla sicurezza del Comune di Milano – Dobbiamo avere obiettivi alti e progetti concreti. Per stile e per necessità, Milano crede nella convergenza tra pubblico e privato, laico e cattolico. Siamo passati da una politica di quartieri bersaglio a un riordino che riporta al centro tutti i quartieri con percorsi che li rendono attivi. La partecipazione non è uno slogan ma un impegno reciproco di corresponsabilità”.
Ultimo atto della conferenza è stato il passaggio di testimone con Palermo - Capitale Europea della Cultura 2018 e quindi centro nevralgico di eventi e progetti di innovazione culturale e sociale - con cui Milano ha attivato da tempo uno scambio di esperienze e progetti (es. PianoCity). Il sindaco Orlando - in video - ha raccontato la fase di trasformazione che sta caratterizzando il capoluogo siciliano nel tentativo di andare oltre un approccio assistenziale e superare la marginalità fisica e esistenziale di molti dei suoi quartieri, ora pensati come nodi di una rete.