In nome di Merz
Torino. Aspettando la grande mostra dedicata a Marisa Merz che inaugurerà il 16 maggio a Torino, vogliamo raccontarne la Fondazione promotrice, sotto l'egida di un grande nome: quello dell’artista Mario Merz, tra i protagonisti della scena dell’arte italiana e internazionale e fiore all’occhiello piemontese. Mariano Boggia, Presidente, (affiancato da un comitato scientifico d’eccellenza, composto da Richard Flood, Dieter Schwarz, Vicente Todolì) racconta la storia, i sogni nel cassetto, i progetti, per una fondazione che, nel nome dell’artista, guarda al futuro dell’arte…
Perché nasce la fondazione: era nelle volontà dell'artista o è un desiderio della famiglia?
Nasce con la finalità di conservarne e preservarne il lascito, affiancata dalla volontà di essere un punto di riferimento nella scena culturale non solo regionale. Nel momento in cui ha avuto una sede ha investito le sue risorse nella presentazione delle opere di Mario Merz, con particolare attenzione alla sua ricerca e alle sue modalità di lavoro, ma anche nella formulazione di programmi culturali che aprano ad artisti che hanno avuti contatti in vita con il Maestro o con il suo operato. Vengono, quindi, realizzate opere site specific, invitando quegli artisti che hanno, ad esempio, in vita avuto contatti con Merz. Si è scelto inoltre di offrire opportunità espositive ad artisti più giovani che, per le tematiche trattate o per il loro modus operandi guardano a Merz.
In che misura la figura dell’artista ha beneficiato del lavoro della fondazione?
Il nostro lavoro ha l’obiettivo di costituire un esempio nella presentazione dell’opera di Merz, che ha tra le sue caratteristiche principali una «precarietà» che si percepisce ad un primo sguardo, una proposta semplice che parla il linguaggio quasi naturale degli oggetti. Quando si riallestisce un’opera di Merz vorremmo che questa identità venisse preservata, attraverso una presentazione corretta del lavoro e nel rispetto della relazione tra spazio espositivo e opera d’arte. Il nostro operato all’archivio, alla creazione di un catalogo ragionato, e non solo. Consigliamo, e cerchiamo di orientare, collezionisti e musei che possiedono opere di Merz, verso strategie espositive corrette.
Cosa vi aspettavate che non è ancora successo: criticità, aspettative
Sogni nel cassetto? Li abbiamo tutti
Come si è svolta fino ad ora la relazione con gli enti pubblici del territorio?
Abbiamo cercato di collaborare fin dall’inizio, (siamo nel 2005), ricevendo un sostegno tangibile dalla Regione, con contributi che sono stati via via decrescenti, a causa della situazione economica. Oggi il contesto è profondamente critico, ma c’è grande collaborazione, perché ci si rende conto che la fondazione è una istituzione viva, radicata nel territorio, con un’ampia proposta culturale.
Progetti futuri?
La nostra rassegna estiva che attrae un notevole interesse da parte del pubblico, andrà nel 2012 in parallelo ad una grande mostra dedicata a Marisa Merz che inaugurerà il 16 maggio. Siamo, inoltre, aperti ad ospitare nuove iniziative per arricchire la nostra programmazione, anche attraverso la collaborazione con associazioni e promotori culturali presenti in città.
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