M9. Un nuovo polo culturale per l’impegno diretto: la rigenerazione urbana di Venezia-Mestre
Il miglioramento della qualità della vita e la promozione sociale e culturale della collettività veneziana figurano a pieno titolo tra gli obiettivi primari della missione della
Fondazione di Venezia, la cui sensibilità per tali tematiche è ben testimoniata dai tanti progetti sostenuti e sviluppati in oltre quindici anni di intensa attività.
Nell’ambito di tale missione, il progetto M9, nuovo polo culturale di Venezia-Mestre, rappresenta il maggior impegno assunto negli ultimi sei anni dalla Fondazione, testimoniandone, tra l’altro, il radicale mutamento operativo e l’attitudine a porsi come soggetto in grado di progettare e gestire iniziative complesse, capaci di sviluppare opportunità di crescita e collaborazione per e con il territorio.
Rifiutando ogni tendenza al mero mecenatismo, la Fondazione ha intrapreso una via imprenditoriale attraverso iniziative inedite, di proprio disegno e diretta gestione. Questa modalità di lavoro richiede un ampio ventaglio di competenze: la Fondazione ha pertanto investito nella formazione continua dei propri collaboratori e ha deciso di operare anche mediante società strumentali, strutturate per agire con le necessarie professionalità. Promuovendo la trasversalità settoriale e l’interdisciplinarità di arti e saperi, la Fondazione favorisce la fruizione dei beni artistici e storici e la diffusione delle performing arts; sostiene la formazione primaria, secondaria e, in collaborazione con le università Ca’ Foscari e Iuav, quella universitaria e avanzata, senza tralasciare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro attraverso tirocini e stage (ogni anno circa 200mila giovani sono coinvolti nelle diverse attività). Sono nati così progetti come «Giovani a Teatro», «Scienza in Aula», «Go Stage», «Go Camp», o strutture come la Fondazione per gli Alti Studi sull’Arte, in cui il sostegno alla cultura incontra la promozione di iniziative didattiche ed educative. Attraverso la società strumentale Polymnia Venezia, la Fondazione sta curando la valorizzazione del Palazzo dei Tre Oci sull’isola della Giudecca, architettura tra le più significative del Novecento veneziano. Una volta completati gli interventi di restauro e allestimento, sarà trasformato in un centro dedicato alla fotografia: qui saranno esposte le collezioni fotografiche della Fondazione (Archivio Italo Zannier e Archivio De Maria), ospitate mostre temporanee e proposte attività formative (workshop, seminari, laboratori e convegni). Terzo settore di intervento è la ricerca scientifica: mediante la società consortile Nesting, la Fondazione incoraggia il trasferimento tecnologico dalle università alle imprese e lo sviluppo sul territorio di centri di ricerca. Inoltre, sostenendo attività di studio mirate (come il rapporto Ocse 2010) e collaborando con l’amministrazione pubblica a iniziative come il Piano Strategico e la partecipazione di Venezia all’Expo Shanghai 2010 o sostenendo la candidatura di Venezia a Capitale Europea della Cultura 2019, la Fondazione si propone di valorizzare il potenziale economico del suo territorio. Qui si è radicata anche attraverso le Fondazioni di Comunità: la Fondazione Santo Stefano di Portogruaro, la Fondazione della Comunità Clodiense, la Fondazione Terra d’Acqua per il territorio del Sandonadese e la Fondazione Riviera-Miranese.
Ispirandosi alle più recenti esperienze di rigenerazione urbana che hanno visto istituzioni culturali agire come leva di sviluppo civile, economico e sociale, come fattore
di identificazione e di integrazione comunitaria, attraverso M9 la Fondazione intende dotare la terraferma veneziana di uno spazio dal respiro e dalla vocazione internazionali in cui rappresentare, studiare e riflettere sulla modernità e sulla contemporaneità. Più di un museo (inteso nel senso consueto del termine), più di uno spazio espositivo.
Proprio in virtù della complessità dell’intervento e della molteplicità dei temi di interesse, un codice alfanumerico è stato scelto a designare l’intero progetto, un codice capace
di inglobarne le diverse anime e i diversi elementi chiave: M9 sintetizza tanto gli ambiti tematici dell’iniziativa quanto la sua localizzazione geografica. «M» come museo, come mostre, come mediateca, come multimediale e multisensoriale, come mall, come Mestre e Marghera, come metropoli; «9» come Novecento, il secolo raccontato dall’esposizione permanente. M9 si propone infatti l’ambiziosa missione di far conoscere il passato (prossimo, ma non per questo meno negletto), comprendere il presente e aver fiducia nel futuro, portando i suoi visitatori a sentirsi parte attiva e responsabile della comunità in cui vivono.
A questi tre obiettivi sono associati i tre spazi-funzione in cui il progetto culturale di M9 si articola: il Museo del Novecento, museo di nuova generazione dedicato alle grandi trasformazioni demografiche e sociali, economiche, urbanistiche, ambientali e culturali del xx secolo; un auditorium (per convegni, conferenze, spettacoli e attività performative), una mediateca no-paper (per consultare materiali audiovisivi, archivi fotografici e testuali in formato elettronico) e un’aula (per attività formative e laboratori didattici ispirati ai prinicipi del learning by doing) che contribuiranno a rafforzare la funzione formativa di M9; lo spazio espositivo M000 che, agendo come una finestra sul futuro, ospiterà mostre temporanee rivolte ai settori emergenti delle scienze, delle tecnologie e della creatività. La mostra permanente del Museo del Novecento, quelle temporanee di M000 e le attività culturali e formative si svolgeranno all’interno del nuovo edificio museale progettato dallo studio berlinese Sauerbruch Hutton, vincitore del concorso internazionale d’architettura per M9. Il progetto interessa un’area di circa 9.000 metri quadrati, collocata nel cuore di Mestre. Oltre all’edificio museale, M9 comprende un ex convento seicentesco, da secoli precluso al pubblico, che, a seguito dei lavori di restauro, ospiterà attività commerciali e ricreative e il cui chiostro, grazie alla realizzazione di una adeguata copertura, diventerà una «piazza coperta», luogo di incontro, di dibattito, un punto di riferimento per la cittadinanza, vivo anche durante le ore serali. M9 non sarà quindi un museo tradizionale, ma un vero e proprio centro di produzione culturale in linea con le più interessanti e innovative esperienze europee, un polo in cui qualità architettonica, servizi innovativi e nuovi spazi collettivi coroneranno un’istituzione museale di nuova concezione, volta a offrire una programmazione ricca, varia e attenta alle istanze di pubblici differenti.
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(X Rapporto Annuale Fondazioni)