Le nuove età dell’uomo
Bologna. Inizia con l’opera «100 years» dell’artista tedesco Hans Peter Feldmann, la mostra «Da zero a cento, le nuove età della vita» (Palazzo Re Enzo, Bologna 2-12 febbraio 2012) ideata e progettata dalla Fondazione Marino Golinelli in collaborazione con il Comune di Bologna e curata da Giovanni Carrada per la parte scientifica e da Cristiana Perrella per quella artistica. Cento scatti che ritraggono amici dell’artista dagli 8 mesi ai 100 anni di vita, allestiti linearmente per descrivere il ciclo della vita in una sequenza di volti, corpi e atteggiamenti che ci raccontano un percorso che si allunga sempre di più. Questa la tesi sostenuta dalla mostra ed esplicitata attraverso focus scientifici sull’allungamento di ciascuna età dell’uomo – dall’infanzia all’adolescenza, dall’età adulta alla maturità – affiancati da opere d’arte contemporanea che ne catturano la veridicità, soffermandosi sul lato estetico, sociale e antropologico dell’uomo del XXI secolo.
Magnetica la scultura di Anish Kapoor, «Untitled», che in un cubo di plexiglass cattura l’esplosione di una bolla d’aria; ludica l’installazione di Martin Creed e i suoi coloratissimi palloni da gioco di ogni materiale e dimensione; conturbante l’autoritratto di Cindy Sherman nei panni dell’aristocratica newyorkese della serie «Untitled» del 2008.
Nella formula «arte+scienza» già sperimentata dalla Fondazione con l’esperienza di «Happy Tech, macchine dal volto umano» dell’anno scorso, le opere in mostra (oltre ai citati appaiono anche Evan Baden, Guy Ben-Ner, Stefania Galegati Shines, Ryan Mc Ginley, Ottonella Mocellin e Nicola Pellegrini, Gabriel Orozco, Adrian Paci, John Pilson, Frances Stark, Miwa Yanagi) dialogano con le scoperte scientifiche – alcune entusiasmanti, come il progressivo aumento dell’intelligenza, dell’altezza, delle prestazioni fisiche dell’uomo di oggi rispetto al secolo passato – fornendo spunti per riflessioni che vanno oltre il dato, per approdare al campo dell’invisibile, dell’immaginario.
«In tutte le età dell’uomo la creatività è lo spirito che ci tiene vivi e che contribuisce, attraverso la linfa di una cultura che tutti insieme siamo chiamati a elaborare, ad alimentare il pianeta, dotando di senso, allo stesso tempo, le nostre stesse esistenze» dichiara in conferenza stampa il Presidente filantropo Marino Golinelli.
Anche quest’anno la mostra è realizzata in partnership con la Triennale di Milano dove sarà esposta dal 20 febbraio al 1 aprile 2012, in un continuum con l’anno precedente, che si ripeterà negli anni a venire con un focus sull’energia (2013), sulla salute (2014) e sull’alimentazione (2015).
Come di consueto, la mostra inaugura la manifestazione «Arte e Scienza in Piazza» che dal 2005 contraddistingue lo scambio della Fondazione Marino Golinelli con la città, proponendo laboratori, incontri e approfondimenti sulla scienza e la cultura ai cittadini di tutte le età entro il «perimetro culturale» che costeggia Piazza Maggiore: Palazzo Re Enzo, la Biblioteca Salaborsa, la libreria Coop-Ambasciatori, il Cinema Odeon; mentre a Milano, un ciclo di convegni è realizzato in partnership con la Fondazione Corriere della Sera.
Il primo appuntamento è oggi con il dialogo «Come eravamo, come siamo» tra Gilberto Corbellini, Professore di storia della medicina alla Sapienza di Roma ed Emilio Franzina, Professore di Storia e antropologia culturale presso l’Università degli Studi di Verona.
Per il programma completo: http://www.lascienzainpiazza.it/
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