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L'ambasciatore e la «Signora in rosa»

  • Pubblicato il: 30/03/2013 - 00:12
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Articolo a cura di: 
Stefano Luppi
Il marchese cileno Mariano Fontecilla de Santiago Concha guarda commosso il ritratto della madre dipinto da Boldini

Firenze. Forse non inaspettato per lui, ma certo emozionante, l'incontro che il marchese cileno Mariano Fontecilla de Santiago Concha ha avuto con la madre Olivia Concha de Fontecilla, scomparsa nel 1977 e raffigurata nel noto dipinto di Giovanni Boldini «La signora in rosa» realizzato a Parigi nel 1916. L'opera è esposta alla mostra «Da Boldini a de Pisis», allestita fino al 19 maggio a Villa Bardinidell'Ente Cassa di Firenze e alla Galleria d'Arte moderna di Palazzo Pitti, dedicata ai capolavori provenienti da Ferrara che non possono essere esposti causa inagibilità di Palazzo Massari dopo il terremoto del maggio 2012. L'ambasciatore Mariano Fontecilla, 89enne, non ha saputo trattenere la commozione davanti allo splendido ritratto della giovane donna: «È mia madre, non avevo mai visto il dipinto», ha sussurrato guardando estasiato e facendosi fotografare davanti ad essa, la distinta signora dal corpo slanciato che sorride al visitatore, appoggiata su un divanetto. Il marchese, oggi ambasciatore in congedo, ha poi raccontato che proprio sulla «Signora in rosa» era sorta una vertenza giudiziaria tra il pittore e la famiglia Concha de Fontecilla in quanto Boldini, prossimo alla cecità, un volta finito il ritratto se ne era innamorato a tal punto da non volerlo consegnare ai committenti. Nacque in Francia una causa che poi si tramutò in transazione quando Boldini cedette un altro ritratto più piccolo della marchesa Olivia, un'opera che oggi è in Cile, ancora di proprietà dell'ambasciatore.

da Il giornale dell'arte, edizione online, 29 marzo 2013