La Sandretto raddoppia due volte: quattro appuntamenti tra film e video, scultura contemporanea e debutti di giovani artisti
Torino. Quattro le nuove mostre in inaugurazione per l’8 maggio alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, per mettere in evidenza e in dialogo le diverse anime della Fondazione.
Le prime due «Sunt lacrimae rerum» e «The 338 Hour Cineclub»sono concentrate sull’attività istituzionale di collezione e formazione della fondazione, mentre e Greater Torino e La casa di biscotti ne riflettono l’interesse e l’impegno nel sostegno e nella diffusione dell’opera di giovani artisti.
Sunt lacrimae rerum, che si focalizza sulla scultura contemporanea della Collezione, con un titolo estrapolato dell’Eneide, in cui Virgilio fa dire a Enea che anche le cose possono piangere, sottolinea l’idea di una non neutralità dell’oggetto: gli scultori contemporanei sono abitati da inquietante e malinconica vitalità nel loro sguardo di rimando sull’osservatore. In mostra ci sono opere di Martin Boyce e i suoi oggetti-icone del design trasformati in simboli della perdita di funzione, le installazioni feticistiche dell’austriaco Markus Schinwald, i lavori di Trisha Donnelly, che riesce a evocare apparizioni impalpabili nella pesantezza del marmo, e le maschere mortuarie di Klaus Weber. Nello spirito di contaminazione caratteristico della Sandretto la mostra include anche le fotografie di James Casebere e Becky Beasley e un video di Alex Hubbard che scimmiotta l'atto artistico nel linguaggio scultoreo.
The 338 Hour Cineclub, la mostra conclusiva della settima edizione del progetto Residenze per Giovani Curatori, è curata da Rosalie Doubal, Alec Steadman e Emeline Vincent. La mostra sarà aperta al pubblico per 338 ore, sconvolgendo il tradizionale ritmo di visita della mostra tradizionale: una modalità che vuole spingere il pubblico a tornare durante l'intera durata dell’esposizione per vedere una selezione completa dell'opera di ogni artista, tutti italiani e tutti con video-opere. Le proiezioni saranno a rotazione nello schermo unico del cinema costruito in un padiglione temporaneo realizzato per l’occasione.
La giovane finlandese Riikka Kuoppala debutta in Italia con La casa di biscotti, a cura di Lorenzo Balbi con due videoinstallazioni: Under a burning city (2010), che analizza la memoria della guerra e le modalità con cui queste memorie sono tramandate alle nuove generazioni non segnate da questo traumatico evento, e Couch, TV and VCR (2012), che rielabora la crisi d'identità di un adolescente immaginario, come ha scritto Lorenza Balbi «l’installazione lega insieme diversi strati della sua memoria: è una storia su come una famiglia possa essere anche un ambiente stressante, ostile, non familiare. Così come la casa di marzapane di Hansel e Gretel anche la casa di biscotti in cui Riikka Kuoppala ci invita ad entrare è invitante e inquietante allo stesso tempo: dolce e irresistibile da un lato, oscura e spaventosa dall’altro. Le due anime del ricordo, le due facce dell’emozione legata alla memoria.»
L’ultimo appuntamento è con la quarta mostra del ciclo Greater Torino, curato Calderoni e Maria Teresa Roberto, rassegna dedicata agli artisti delle giovani generazioni che hanno nella città il proprio spazio di formazione o di lavoro che quest’anno si è concentrata sulle opere di Alis/Filliol e Alessandro Sciaraffa.
Alis/Filliol sono Davide Gennarino e Andrea Respino, duo focalizzato sulla scultura che è per loro esperienza fisica per sperimentare nuove procedure o trasformare tecniche tradizionali quali il modellato. Alessandro Sciaraffa cerca con la sua indagine di catturare le potenzialità plastiche di elementi impersistenti come suoni, luci, calore e vibrazioni con installazioni e performance che vengono catturate attraverso la registrazione.
L’offerta alla Sandretto si moltiplica non solo per invogliare gli spettatori a tornare in visita in momenti successivi, rendendo il contatto con l’arte una consuetudine, ma anche per garantire una visione sintetica ma completa di quanto anima la scena artistica contemporanea nazionale e internazionale.
Un’integrazione di linee di azione, biglietto da visita per il pubblico in transito dall’Italia per la Biennale di Venezia.
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