La crisi ferma l’innovazione? La Fondazione CRT risponde con un atto concreto verso il polo di produzione culturale delle OGR
Torino. Un’operazione complessa, annunciata, viene confermata tangibilmente, con un processo condiviso con il Comune. Un passo verso l’acquisizione dell’area delle ex Officine Grandi Riparazioni per la creazione del primo polo in Italia di produzione culturale interdisciplinare e di ricerca tecnologica-scientifica per il quale la Fondazione CRT mette a disposizione le risorse economiche e crea il veicolo giuridico.
E’ di venerdì 24 febbraio la costituzione della società consortile per azioni OGR-CRT preposta all’acquisto dell’area ex Officine grandi Riparazioni dal gruppo Ferrovie: 52,5% Fondazione CRT e 47,5% Fondazione Sviluppo e Crescita – CRT.
Quali gli scopi dell’ente? La gestione degli interventi sugli immobili pertinenti all’Area Ex Officine Grandi Riparazioni, dei canoni di locazione dei soggetti privati che si insedieranno nelle OGR in accordo con la convenzione urbanistica approvata dal Comune di Torino e soprattutto dell’attività di produzione culturale e di ricerca .
Per l’acquisto dell’immobile e la ristrutturazione sono stati deliberati 40 milioni di euro, ma per procedere dovranno essere completate - da parte delle Ferrovie e dal Comune di Torino - le analisi ambientali sul terreno delle OGR e la Regione Piemonte dovrà autorizzare le opere di rifunzionalizzazione e ristrutturazione delle OGR.
Ai vertici uomini della Fondazione CRT: Giovanni Quaglia come Presidente (che della Fondazione CRT è il vice Presidente), Angelo Miglietta, segretario generale della Fondazione CRT, come Amministratore delegato.
Questo primo passo giuridico porterà entro fine marzo alla costituzione della Fondazione OGR – CRT, la nuova istituzione culturale che da settembre prossimo inizierà ad essere operativa con il marchio “OGR”.
L’apertura è per l’anno dell’ Expo. Per il 2015, in piena aderenza con gli obiettivi comunitari di Europa Creativa.
© Riproduzione riservata