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La casa della fotografia in Italia

  • Pubblicato il: 04/05/2011 - 19:10
Autore/i: 
Rubrica: 
OPINIONI E CONVERSAZIONI
Articolo a cura di: 
Catterina Seia
Roberto Koch

La fotografia sta vivendo in Italia un momento di grande vivacità. Voi avete indetto gli Stati generali della fotografia. In quale ruolo si pone la Fondazione Forma in questo settore e quali risultati ritenete di aver prodotto con la vostra attività?
La Fondazione Forma si propone come la Casa della Fotografia in Italia e in questo senso ci è sembrato naturale organizzare - per la prima volta nel nostro Paese - questa tre giorni di discussione sullo stato della Fotografia in Italia. Verranno persone da varie parti d’Italia e sarà bello poter condividere alcune impressioni e sentire dalla viva voce dei protagonisti lo stato delle cose. Pubblicheremo successivamente gli atti del convegno e vorremo che diventasse un appuntamento annuale. Per quel che riguarda la fotografia, abbiamo svolto un ruolo - credo importante - nella presentazione di alcune grandi mostre internazionali che in Italia probabilmente non sarebbero venute (Avedon, Cartier-Bresson, Capa, Koudelka e prossimamente Mapplethorpe solo per fare qualche esempio), e promuoviamo con continuità gli autori italiani le cui mostre facciamo anche circolare all’estero (tra le mostre già prodotte retrospettive di Berengo Gardin, Branzi, Jodice, Giacomelli, Pellegrin e prossimamente Migliori). Abbiamo un master annuale in fotografia insieme alla Naba e ospitiamo dibattiti, presentazioni di libri, conferenze e discussioni sulla fotografia in generale. Ogni due anni, in collaborazione con Fabrica, facciamo attribuire da una giuria di alto livello internazionale il premio F per la fotografia di documentazione sociale. Vorremmo che Forma fosse sempre più percepita come la casa di tutti coloro che hanno a cuore la Fotografia. È per questo che invitiamo autori, curatori, nuovi talenti, giovani, collezionisti, editori a venire e raccontare le loro esperienze.

Quale relazione ha la Fondazione con il mercato?
All’interno di Forma svolge la sua attività una vera e propria galleria: presenta le opere ai collezionisti, cura vendite e cessioni per conto, svolge attività di expertise e consulenza. È un’esperienza che abbiamo avviato sulle orme di quanto si è fatto in passato (un esempio per tutti: all’inizio della propria attività il MoMA di New York vendeva opere).

In cosa si sostanzia il vostro fondo di fotografia?
Il fondo è appena stato costituito, abbiamo fatto delle acquisizioni e ottenuto già alcune donazioni. Il progetto è legato ovviamente alla fotografia italiana e ai suoi più grandi maestri di cui vorremmo poter dotare il fondo per dedicarlo agli studiosi e agli appassionati di fotografia in generale perché possano vedere da vicino queste opere.

Nasce patrimonializzata per assolvere ai propri obiettivi? Com’è il modello di governance? Come si finanzia?
La Fondazione è stata fondata nel 2010 da Contrasto che ha provveduto a costituire il patrimonio iniziale, trasformando la precedente società di gestione, Fotospazio spa,in una fondazione. Nel prossimo periodo il finanziamento avverrà attraverso donazioni, ingresso di nuovi soci fondatori, contribuzioni pubbliche e private. Il primo bilancio lo chiuderemo nei prossimi giorni e, per i 7 mesi di attività, è positivo. Fino a questo momento è stata Contrasto a fornire tutta la dotazione necessaria, ma speriamo vivamente che le istituzioni di Milano, con cui abbiamo avviato un importante dialogo, lo Stato, l’Unione Europea, le altre Fondazioni e i privati possano in futuro contribuire in modo significativo.
Il modello di governance è ispirato alle altre istituzioni europee che si occupano di fotografia. C’è un Consiglio di amministrazione con un Presidente (Roberto Koch) un Vicepresidente (Denis Curti), una Direzione artistica (Alessandra Mauro) e Andrea Micheli (Relazioni istituzionali). In futuro verranno creati un Comitato scientifico internazionale e un’Associazione degli Amici di Forma, che sono già oltre 500. Non ci sono per il momento altri soci oltre a Contrasto ma pensiamo che nel 2011 potremo accogliere altre realtà.
Oltre alla passione, ci ha ispirati la necessità assoluta di creare in Italia una istituzione che potesse divulgare, mostrare, difendere e insegnare la fotografia.

Molte le relazioni internazionali di Forma, ma qual è la rilevanza per il sistema italiano della partnership con Magnum Photos?
Le relazioni internazionali sono davvero molte, in Europa con la Mep, il Centre Nationale de la Photographie di Parigi, il Museo di Winterthur in Svizzera, il Centro Foam di Amsterdam, i Rencontres d’Arles, la Fondazione Cartier-Bresson, il Museo Fotografiska di Stoccolma e il Louisiana di Copenaghen, il Centro per la fotografia C/O di Berlino, la Casa della Fotografia di Mosca; in America con l’Icp e il MoMA di New York oltre alle Fondazioni Richard Avedon e Robert Mapplethorpe. Con tutte queste istituzioni abbiamo sviluppato in passato (e altri ne abbiamo in programma per il futuro) progetti comuni che poi hanno circolato anche in altri Paesi. La Magnum Photos è una realtà con la quale abbiamo collaborato e collaboreremo per promuovere e produrre mostre di grandi autori (Koudelka, Parr, Pellegrin, Erwitt, Scianna). La rilevanza è quella che abbiamo ritenuto di dovergli dare come il più importante gruppo di fotografi del mondo associati sotto una stessa agenzia.

Mostre in corso: Dies Irae, fotografie di Paolo Pellegrin fino al 15 maggio 2011
www.formafoto.it
 

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