L’italiano a New York non andrà ad Abu Dhabi
New York. C’è tempo fino al 21 gennaio 2012 per visitare la prima retrospettiva sul padovano Maurizio Cattelan al Guggenheim di New York: 130 opere appese al soffitto della famosa rotonda del museo (cfr. «Cattelan da torcicollo») con la curatela di Nancy Spector, capo curatore e vicedirettore del Guggenheim. Come ha dichiarato l’artista al Giornale dell’Arte (cfr. «Il caso Cattelan: genio o sberleffo?») la mostra «All» al Guggenheim è la sua grande uscita di scena: «sarà la mia prima e ultima retrospettiva, almeno per quanto riguarda una mostra in cui metto le mani personalmente. Dopo di che, ci penserà l’Archivio Cattelan. Ci sono già altre scadenze, ma io non sarò più coinvolto direttamente. Fate finta che io sia morto».
Ancora una volta Cattelan porta all’estremo il potere comunicativo dell’arte, il ruolo dell’artista- provocatore, la curatela come ricerca e fatto artistico in sé.
Proprio per questo, l’inaugurazione della mostra dello scorso 4 novembre è stata celebrata con il sontuoso simposio «The critical edge of curating», con artisti e curatori del calibro di Ute Meta Bauer (MIT), Shelley Bernstein (Brooklyn Museum), Tom Eccles (Center for Curatorial Studies), Eungie Joo (New Museum), Weng Choy Lee (School of the Art Institute of Chicago), Chus Martinez (Documenta 13), Hans Ulrich Obrist (Serpentine Gallery); Yasmil Raymond (Dia Art Foundation) e Anton Vidokle (e-flux).
E se «ci sono già altre scadenze», quello che è sicuro è che la mostra non potrà viaggiare ad Abu Dhabi, almeno per i prossimi 4 anni. L’apertura della sede del Guggenheim nell’Emirato, prevista per il 2013, è stata posticipata, infatti, al 2015. L’edificio di 24mila metri quadrati a firma dell’archistar Frank Gehry per l’isola Saadiyat di Abu Dhabi al momento rimarrà un disegno su carta e le 11 compagnie edili che hanno vinto le diverse gare d’appalto sono già state risarcite. Il portavoce del dipartimento di sviluppo turistico dell’Emirato (TDIC) ha comunque assicurato che il progetto di apertura del museo (un investimento che si aggira sui 68 milioni di sterline) «non è cancellato, infatti la costruzione dell’edificio è iniziata e la collezione d’arte continua a crescere». Nessun problema, invece, per Jean Nouvel e il suo Louvre ad Abu Dahbi. Forse l’italiano ripasserà il francese?
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