Incontro tra arte, cultura e natura sullo sfondo della Val Camonica
Val Camonica. Situata nelle Alpi Centrali e percorsa dal fiume Oglio, la Val Camonica si estende per 80 Km circondata dal Parco dello Stelvio e dal Parco dell’Adamello e sfiora, con le sue vette più elevate, i 1900 metri. Un territorio di rara bellezza che ha visto nascere, nel 2009, il Distretto Culturale della Val Camonica, grazie alla collaborazione di Fondazione Cariplo di Milano, Comunità Montana e Consorzio Comuni BIM di Val Camonica.
L’innovativo progetto Distretti culturali, cui la Fondazione Cariplo ha devoluto sin’ora 25 milioni di euro, è un programma volto a individuare aree geografiche circoscritte ricche di risorse culturali, in cui creare connessioni stabili tra il sistema culturale e il sistema economico locale, generando così nuove risorse finanziarie, possibilità di crescita e innovazione. Una scelta strategica destinata a influenzare le metodologie operative nelle erogazioni, mirata a incrementare le competenze dei soggetti locali, i partenariati con le realtà produttive del posto e il livello di conoscenza e qualità della vita di chi vi abita.
Tra le iniziative del Distretto Culturale della Val Camonica è «Aperto 2011», un’operatività sul versante dell’arte contemporanea con una piattaforma presidiata scientificamente da Careof Docva, Pav e Fondazione Bevilacqua La Masa, che coinvolge 7 comuni del territorio: Edolo, Incudine, Monno, Vezza d’Oglio, Vione, Temù e Ponte di Legno, trasformati per l’occasione nei laboratori a cielo aperto di 7 artisti under 35.
Visiting professor dell’edizione di quest’anno il tandem di artisti Andrea Carretto e Raffaella Spagna, che hanno indicato come tema di lavoro il «fare arte al confine», individuando nel limite che separa natura e cultura, presente e storia, realtà contingente e dimensione immaginaria, un territorio di analisi e conflitto.
I due artisti tutors hanno realizzato l’installazione «Mutando Riposa_ Larix x Abies», composta da ceppi di abete e assi in larice che ricreano una dimensione abitativa tra il centro storico di Ponte di Legno e le foreste secolari del Parco dell’Adamello.
I sette artisti selezionati si sono confrontati con gli abitanti del posto, condividendone valori sociali e culturali. Franco Ariaudo, Chiara Trivelli e Maria Zanchi hanno prodotto rispettivamente una scultura, un’azione performativa e un’installazione ambientale, raccogliendo storie e tradizioni della collettività e riflettendo sull’identità del luogo.
Andrea Magaraggia e Serena Porrati hanno invece realizzato, il primo un’installazione e la seconda un video, entrambi incentrati sulle trasformazioni della natura e le sue molteplici forme.
A diversi gruppi di abitanti, depositari di tradizioni e memorie antiche, hanno infine guardato Cosimo Veneziano, che ne ha trasformato i racconti in sculture e Christian Tripodina autore di una performance musicale.
I sette lavori saranno esposti nei diversi comuni i sino al 15 ottobre, giorno in cui è fissato il finissage, con una tavola rotonda dove gli artisti, insieme a critici e curatori, rifletteranno sull’esperienza di arte pubblica partecipata.
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