Da novembre squadra tutta la femminile per il Museo Egizio di Torino
Torino. Via libera dal Mibac per l'Egizio a Evelina Christillin, presidente del Teatro Stabile, nominata da Lorenzo Ornaghi come numero uno. Non ci sono incompatibilità tra le cariche e coprirà entrambe le poltrone. Città e Ministero puntano sulle sue doti manageriali e sulla capacità di attrarre sostenitori. Rinuncia all'emolumento all'Egizio e alla rinomina alla presidenza dell'Agis (l'Associazione Generale Italiana dello spettacolo) che ha il consiglio in prorogatio essendo scaduto ad aprile.
Allo Stabile, che vede abbonati e premi in crescita, ha una grande intesa con Martone - che sta vivendo un momento d'oro - e uno staff rodato. All'Egizio con la direttrice Vassilika, gestirà la trasformazione con un cantiere da 50 milioni di euro, favorita dalla conoscenza dei progettisti che hanno ristrutturato il Teatro Carignano qualche anno fa.
L'Egizio, privatizzato nella gestione nel 2006, con il veicolo giuridico della fondazione di partecipazione pubblico-privato, ha raddoppiato da quell'anno i visitatori, passando a 577mila nel 2011, settima posizione tra i più visitati in Italia e quinta tra i più dinamici. Nonostante oltre il 50% dei visitatori non paghi il biglietto d’entrata, nel 2011, il museo ha incassato attraverso le attività educative 737mila euro e i ricavi del bookshop sono stati di 1,4 milioni.
La Christillin trova un museo sostenuto annualmente non dallo Stato, ma da Comune e Provincia di Torino, Regione Piemonte e dalle due Fondazioni bancarie per 600mila euro annui. Le entrate da attività coprono oltre l'80% del budget ordinario di 2,8 milioni. Uno dei casi eccellenti del Paese nella sostenibilità e una buona risposta nei fatti alle resistenze alla privatizzazione della Grande Brera.
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