Compagnia di San Paolo: tempo di bilanci
Torino. Il 27 gennaio nel Foyer del Toro del Teatro Regio di Torino il Presidente della Compagnia di San Paolo, Angelo Benessia e il Segretario generale, Piero Gastaldo, hanno presentato il bilancio quadriennale di mandato e illustrato le linee programmatiche per il 2012 della Compagnia di San Paolo.
Nel quadriennio 2008-2011 sono stati stanziati 519 milioni di euro, l’8,8% in meno rispetto al quadriennio precedente, ma a fronte di un avanzo di gestione quasi dimezzato (- 49%). Le erogazioni liquidate sono state ancora maggiori, toccando i 616 milioni di euro (per l’effetto dei progetti pluriennali), senza intaccare il fondo di stabilizzazione. Come approvato il 25 ottobre scorso dal Consiglio Generale, per l’anno 2012 sono previsti stanziamenti fino a 131 milioni di euro: oltre ai 4 milioni destinati ai Fondi speciali per il volontariato, saranno stanziati 127,2 milioni, di cui 4 da destinare a progetti intersettoriali. Come si legge in nota, «la decisione della Compagnia di San Paolo di mantenere invariato il complessivo ammontare delle erogazioni è ispirata dalla volontà di rispondere alle esigenze del territorio in presenza di una perdurante crisi economica strutturale, tanto più acuite dalla flessione delle risorse degli enti locali».
Come ha ricordato il Presidente, il confronto con i dati del primo bilancio di mandato dimostra che il cambiamento di scenario è stato imponente. La relazione è stata aperta con l’analisi della situazione socio-economica del territorio su cui opera la Compagnia e in particolare su quello torinese, cui sono stati destinati circa l’80% degli stanziamenti. Benessia ha inoltre spiegato la decisione di puntare sul binomio coesione e innovazione per rilanciare i processi di sviluppo (si consideri la partecipazione al progetto Smart City) e creare opportunità per i giovani.
Ecco quindi le erogazioni nel settore delle politiche sociali e in quello della ricerca e istruzione superiore a farla da padroni, con 161 milioni di euro il primo e 187 milioni il secondo, ai valori massimi tra le fondazioni italiane. All’interno del budget per la ricerca, 48 milioni sono stati indirizzati all’Università e al Politecnico di Torino, il cui ruolo trainante è ritenuto fondamentale.
Per la valorizzazione del patrimonio artistico sono stati stanziati 79 milioni di euro e 62 milioni per le attività culturali, mentre il contributo della Compagnia al sistema sanitario pubblico piemontese è stato di oltre 25 milioni di euro. Inoltre sono stati portati avanti importanti investimenti orientati alla missione (mission related), come quelli nel campo dell’housing sociale.
Per quanto riguarda gli enti strumentali, hanno ricevuto nel quadriennio 96,5 milioni di euro, di cui circa 29,4 destinati all’Ufficio Pio, 20 all’Istituto Boella e 19,9 al Collegio Carlo Alberto, 13,5 alla Fondazione per la Scuola, 10,2 a SiTI e 3,5 alla Fondazione per l’Arte. Quest’ultima, dopo un periodo di inattività (negli ultimi tre anni non erano stati stanziati fondi) e una fase di riprogettazione e revisione statutaria, è ora denominata Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura, presieduta daRosaria Cigliano –già responsabile dell’area patrimonio artistico della Compagnia. Nel 2010 è poi iniziata l’attività della Fondazione HuGeF, dedicata alla ricerca sulla genetica, finanziata su fondi stanziati in anni precedenti al 2008 e costituita nel 2007.
Lo stesso orientamento si ritrova nelle linee programmatiche per il 2012: le politiche sociali aumentano il loro peso, passando da 43 milioni nel 2011 a 45 milioni, la ricerca e l’istruzione superiore rimangono stabili (44 milioni). L’investimento sul patrimonio artistico subisce una flessione (da 17,5 a 16 milioni), così come quello sulle attività culturali (da 15,5 a 15 milioni), anche se è la sanità a venire più che dimezzata (passando da 7 a 3 milioni), anche per la difficoltà di inserire la propria azione nel contesto instabile del sistema sanitario piemontese. 4 milioni vengono poi destinati ai progetti intersettoriali, con lo scopo di riqualificare singoli territori a rischio di degrado.
Come ha commentato il Segretario generale, Piero Gastaldo, «anche in futuro si lavorerà su progetti di rete, capaci di unire le forze di più soggetti, e si cercherà di integrare tra di loro progetti che nascono isolatamente». Queste le linee guida anche per la valorizzazione del patrimonio culturale: la diminuzione delle risorse disponibili porterà ad approfondire i risultati ottenuti e a selezionare solo quelle iniziative in grado di integrare le azioni, le competenze e le risorse. Sarà quindi consolidato l’impegno sui grandi cantieri avviati negli scorsi anni a Torino, quali quelli della Galleria Sabauda, del Museo Egizio o dei Quartieri Militari, che saranno parzialmente fruibili nonostante gli ingenti lavori in corso. Lo stesso vale per il Polo Reale e il sistema delle Residenze Sabaude, mentre a Genova proseguirà l’attività di riqualificazione del centro storico, in particolare il sistema di via Garibaldi e il sestiere della Maddalena.
Per quanto riguarda il sistema dell’arte contemporanea torinese, verrà confermato il sostegno a quelle iniziative e istituzioni di eccellenza che favoriscono la formazione, la ricerca e la produzione culturale giovanile. Infine, l’esperienza del bando Generazione Creativa costituirà il punto di partenza per approfondire gli spunti creativi giovanili provenienti dal territorio e per discutere le future strategie di intervento della Compagnia in questo ambito.
È stato Benessia a spiegare come nella passata consigliatura la governance della Compagnia abbia subito profonde innovazioni: infatti il Consiglio Generale, per la prima volta nella sua storia, è stato dotato delle commissioni consiliari consultive e istruttorie, che hanno favorito la dialettica interna, mettendo in contatto il lavoro della struttura operativa con le responsabilità dell’indirizzo generale.
E ha concluso sottolineando come la chiave di successo di tutte le iniziative che sono state e che saranno intraprese risieda nella coesione del Sistema Torino, riferendosi alle istituzioni politiche espressione del territorio, alla comunità dei cittadini, al mondo del volontariato, del nonprofit, a quello delle imprese e passando idealmente il testimone ai nuovi organi che saranno nominati ai primi di maggio.
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