Buoni amici da 20 anni
Non stupisce se proprio agli Uffizi, l’unico museo veramente internazionale in Italia, considerato «il più bello al mondo» dalla recente classifica del «Times» e comunque il più visitato del Paese con 1.767.030 presenze nel 2012 (cfr. n. 331, mag. ’13, p. 1), operi la più grande associazione di «amici» dei musei italiana, con 8mila soci, nata nel 1993 per far conoscere, apprezzare e valorizzare il museo. Lo scorso luglio gli Amici degli Uffizi hanno celebrato i venti anni di attività. Un anniversario che coincide, a distanza di pochi mesi, con un altro storico evento, il ventennale della strage di via dei Georgofili. Il 27 maggio 1993 si consumava a Firenze l’attentato di stampo mafioso, in cui persero la vita cinque persone e durante il quale parte del patrimonio del museo fiorentino venne distrutto dall’esplosione. Furono danneggiate il 25% delle opere presenti nel museo (fonte San-Sistema archivistico nazionale) e si persero per sempre sette dipinti di Bartolomeo Manfredi, Gerrit van Honthorst, Bartolomeo Bimbi, Andrea Scacciati, Francis Grant, Edwin Landseer. La società civile si mobilitò immediatamente e, per rispondere con energia alla ferita inferta alla città e al suo patrimonio artistico, l’8 luglio dello stesso anno nacque l’associazione degli «Amici degli Uffizi», per iniziativa del Rotary Club Firenze ovest. Una struttura privata (composta al principio da 91 persone) e snella, per superare l’impasse burocratico che sempre caratterizza la gestione dei nostri beni, che in pochi mesi contribuì a rendere nuovamente agibile il museo. Da allora gli «amici» sono cresciuti in maniera esponenziale e hanno raccolto oltre 4 milioni di euro, realizzando 112 restauri (tra cui l’«Adorazione dei Magi» di Leonardo) e 115 acquisizioni. Tutto in stretta sinergia con le istituzioni: la Soprintendenza, la direzione della Galleria (membro del consiglio) e l’Opificio delle Pietre Dure. Nel 2013 l’associazione presieduta da Maria Vittoria Rimbotti ha riportato in vita il «Crocifisso con storie della Passione di Cristo» del Maestro della Croce n. 434 (attivo dal 1230 al 1250 circa) e ha finanziato interamente il nuovo allestimento della Sala Michelangelo che ospita il «Tondo Doni», con il supporto dei Friends of the Uffizi Gallery, l’omonimo gruppo statunitense costituito a Palm Beach, in Florida. Ultima arrivata agli Uffizi, per celebrarne il ventennale, l’opera donata da Giulio Paolini, il trittico «Fuoriquadro (Autoritratto)», che sarà esposta nell’ultimo tratto del Corridoio Vasariano dal prossimo settembre, insieme ad altri autoritratti, dal ’900 a oggi. Un impegno costante attraverso campagne di divulgazione, raccolta fondi, eventi e pubblicazioni, che dimostra come pubblico e privato possano far crescere insieme il senso di appartenenza, aumentando la percezione del museo come «patrimonio di tutti» e produttore di cultura, anche in vista della conclusione dell’ambizioso progetto di rinnovamento degli Uffizi.
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da Il Giornale dell'Arte numero 334, settembre 2013