Artissima, tra offerta e produzione culturale
Superato l’intenso weekend che archivia l’edizione 2015 della principale fiera pubblica dedicata all’arte contemporanea, è tempo di rilanciare con nuovi obiettivi. Qualità dei contenuti, centralità del collezionismo e della filantropia, capacità di includere altre audience sono temi che partono dall’area espositiva dell’Oval, integrata nella struttura del Lingotto Fiere, e investono il tessuto culturale ed economico della città. Una sfida che è stata raccolta nei giorni a seguire anche dal Forum Cultura organizzato da Repubblica, nel quale il Sindaco Piero Fassino, i segretari generali di Compagnia di San Paolo e CRT, i presidenti di CRT, Fondazione Torino Musei e della Consulta di Torino, prospettano un adeguamento nel modello di sviluppo a base culturale della città: da attrattore turistico a catalizzatore e generatore di energie produttive
TORINO – Il primo giorno di apertura riservato agli addetti ai lavori, tre per un pubblico composito; per un totale di quattro giornate frenetiche e ricche di passione. Ventimila metri quadri di esposizione occupati da 207 gallerie partecipanti, 66 italiane e 141 straniere provenienti da 35 paesi, e da 52.000 visitatori totali – duemila in più rispetto all’edizione 2014. Percorso fieristico organizzato in sei sezioni, tre progetti speciali, sei premi, sei programmi di approfondimento con mediatori culturali e esperti di varia provenienza geografica, oltre 5000 collezionisti invitati e più di 50 curatori e direttori di museo coinvolti direttamente nelle diverse iniziative. Sono questi alcuni dei numeri che confermano l’identità della manifestazione diretta da Sara Cosulich Cannaruto come evento pubblico, di grande interesse sia per gli addetti ai lavori sia per gli una platea di appassionati. Contestualmente emerge il valore di Artissima come progetto sfidante il contesto torinese, capace di porsi nuovi obiettivi e tracciare percorsi nello sviluppo dell’immagine della città, con un effetto moltiplicatore sul capoluogo sabaudo che innesca altri quattro eventi in grandi sedi e decine di inaugurazioni in gallerie, spazi non profit e luoghi usati temporaneamente.
In un’edizione bilanciata sulla centralità della figura del collezionista e sull’alta qualità proposta dagli espositori, spesso imbastita su progetto curatoriale, il programma della fiera si presentava differenziato e innovativo nelle attività. Oltre alla presenza in loco di tanti collezionisti internazionali e responsabili delle acquisizioni - con numerose adesioni segnalate da Sud America, Stati Uniti e Asia – che ha facilitato l’incontro classico con artisti e gallerie; questa edizione di Artissima si è distinta per il prezioso avvicinamento tra collezionisti e grande pubblico. Importante, in questa direzione, il contributo personale dei primi nelle Walkie Talkies, le passeggiate informali tra gli espositori accanto ai grandi curatori di tutto il mondo che hanno permesso agli spettatori di fruire le opere approcciandole con nuovi tagli tematici e diversi spunti di lettura. Scelta strategica che è stato possibile leggere anche nella rivisitazione della sezione Musei in mostra, pensata da Stefano Collicelli Cagol con il progetto espositivo Inclinazioni, per presentare una selezione di lavori provenienti dalle principali collezioni pubbliche e private del Piemonte.
È nelle sezioni della fiera che si ritrovano, comunque e ovviamente, gli stimoli più importanti. Il programma è scindibile in due macro blocchi: il primo caratterizzato da un approccio più convenzionale al format fiera – ma non per questo meno curato – nel quale troviamo la MAIN SECTION, con 133 gallerie tra le più rappresentative dello scenario internazionale; NEW ENTRIES[1], con 24 giovani galleristi attivi da meno di cinque anni presenti per la prima volta ad Artissima; e ART EDITIONS, una sezione dedicata agli specializzati in edizioni e multipli d’artista; mentre nel secondo blocco è possibile includere la parte curatoriale dell’esposizione di Artissima, caratterizzata da uno sforzo di ricerca e valorizzazione del percorso degli autori e di innovazione del format. Questa parte si articola in tre sezioni, dalle quali emerge su tutte BACK TO FUTURE[2], segmento di fiera formato da 25 stand monografici presentati da 28 gallerie (8 italiane, 20 straniere) e dedicati alla riscoperta del decennio 1975-85, con un focus ristretto rispetto alle precedenti edizioni – nelle quali veniva coperto un periodo storico che parte dal 1960 e si chiude negli anni ’80. Progetti espositivi che si sono distinti per un valore qualitativo al limite del “museale”, mirati a riportare al centro del dibattito internazionale alcune ricerche e offrire al grande pubblico un’opportunità unica per conoscere importanti opere di quegli anni. La sezione più innovativa, nonché unica nel mondo delle fiere, è PER4M[3], un programma inaugurato lo scorso anno e strutturato su 12 performance differenti, al fine di offrire agli artisti che si confrontano con questo linguaggio (poco compatibile con il format “commerciale” della fiera) un palcoscenico adatto per conquistare nuove fette di pubblico ed estimatori. Chiude il ciclo una raffinatissima PRESENT FUTURE[4], con mostre personali di artisti emergenti consolidati alla loro prima esposizione nel contesto europeo ed italiano.
La valorizzazione di artisti e gallerie – durante Artissma – non passa solo dagli stand espositivi, ma anche da svariati premi - in totale sei (in calce l’elenco dei vincitori) - assegnati nella quattro giorni torinese, che rappresentano uno strumento di divulgazione per le ricerche delle giovani generazioni e un mezzo di consolidamento per le eccellenze presenti in fiera. In questa direzione, assume importanza strategica il ruolo delle Fondazioni che operano sul territorio piemontese per segnare le direttrici di uno sviluppo locale integrato tra promozione del territorio e potenziamento dei talenti.
La Fondazione Sardi per l’Arte , oltre ad aver assegnato un prestigioso premio alla galleria della sezione Back to the Future per il progetto espositivo migliore in termini di rilevanza storica dell’artista, ha concesso in prestito cinque opere rappresentative del lavoro di Carol Rama per la mostra Inclinazioni (di cui parliamo sopra). Tale fondazione opera quotidianamente per la catalogazione ragionata dell’opera dell’artista torinese recentemente scomparsa, sforzo di ricerca presentato anche nella zona Talk con l’incontro «Il catalogo ragionato: vizi e virtù».
La Fondazione Ettore Fico ha assegnato il premio del valore di 15.000 euro, istituito nel 2009, finalizzato a sostenere un progetto dell’artista vincitore, dalla realizzazione di una mostra ad un progetto editoriale esito del percorso condiviso tra artista e istituzione.
Rilevante l’impegno annuale nelle acquisizioni da parte della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT[5], che si conferma uno dei principali attori (insieme alla Compagnia di San Paolo, fondazioni sostenitrici della fiera) per il consolidamento del settore contemporaneo in città. Le opere acquisite, così come l’intera collezione della Fondazione, sono concesse in comodato gratuito al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, un’azione di cooperazione che aumenta il valore strutturale del tessuto culturale cittadino, agevolando un’esperienza del contemporaneo che si estende anche fuori dal contesto fieristico, con una programmazione museale di altissimo livello. Nell’edizione 2015 di Artissima, la Fondazione CRT ha acquistato 15 opere per un valore commerciale complessivo di circa 450.000 euro, segnando un impegno maggiore alla quota destinata alle acquisizioni nel 2014 – quando sono state incorporate in collezione cinque opere per un ammontare di circa 360mila euro. Nel 2013, invece, erano sono stati acquistati 11 lavori, per un valore commerciale di circa 600.000 euro.
Interessante l’azione di Fondazione CRC, che prosegue nella promozione delle attività realizzate nel cuneese per mezzo dell’affitto di uno spazio espositivo in fiera, dove sono state ospitate le opere realizzate nell’ambito del progetto territoriale LocalArt. Un concorso sostenuto dall’ente stesso a sostegno del lavoro di giovani artisti che operano in provincia di Cuneo, realizzato in collaborazione con l'Associazione ART.UR e con Fondazione Fotografia di Modena.
La Fondazione Torino Musei, alla quale Artissima afferisce, ha stipulato una convenzione per facilitare e incentivare la visita alle istituzioni museali cittadine da parte di tutti i visitatori della fiera per l’intero mese di novembre e, viceversa, permettendo anche l’acquisto di un ingresso ridotto ad Artissima per i possessori di un biglietto dei musei della Fondazione Torino.
L’edizione 2015 di Artissima conferma la presenza di una pluralità di attori culturali capaci di sviluppare e consolidare un’offerta ampia di territorio, di cooperazione tra soggetti e di interesse per le nuove forme linguistiche, strategia che guarda oltre i confini nazionali e rafforza il contesto locale di creazione e produzione culturale.
Questi i riconoscimenti assegnati nel corso di Artissima 2015:
Premio illy Present Future 2015: istituito nel 2000, il Premio illy Present Future - dedicato ai migliori talenti della creatività emergente - è stato assegnato ad Alina Chaiderov (1984, St. Petersburg, Russia), presentata dalla galleria Antoine Levi, Paris.
Premio Sardi per l’Arte Back to the Future 2015: istituito nel 2014, è stato assegnato alle gallerie Ellen De Bruijne, Amsterdam, e Dan Gunn, Berlin, che hanno presentato i lavori dell’artista Michael Smith (1951, Chicago, USA).
Prix K-Way® Per4m 2015: istituito nel 2014: è andato in ex-aequo a: Julien Bismuth (1973, Parigi, Francia), presentato dalla Galerie Emanuel Layr, Vienna, con l’opera Untitled (Lull), 2015, e Christian Falsnaes (1980, Copenhagen, Danimarca), presentato dalla PSM Gallery, Berlin, con l’opera Rise, 2014.
Premio Promos Scalo Milano New Entries 2015: è stato assegnato alla galleria Laurent Mueller, Paris.
Premio Reda 2015: prima edizione è stato vinto dal duo presentato dalla galleria Isabella Bortolozzi, Berlin, nella Main Section, composto da Calla Henkel (1978, Boston, USA) & Max Pitegoff (1988, Minneapolis, USA), con l’opera Times, Berlin, Spring, 2013. Il premio Reda mette in palio la possibilità di realizzare una monografia pubblicata da Humboldt Books.
Premio Fondazione Ettore Fico 2015
L’artista Anne Imhof (1978, Gießen, Germania), presentata dalla galleria Isabella Bortolozzi, Berlin, nella Main section, con l’opera Untitled 2, 2015, è la vincitrice del Premio Fondazione Ettore Fico.
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[1] Alla miglior galleria di questa sezione viene assegnato il Premio Promos Scalo Milano New Entries.
[2] Una giuria internazionale assegna a uno degli stand partecipanti il Premio Sardi per l’Arte Back to the Future. Comitato curatoriale: Eva Fabbris, curatrice indipendente, Milano (coordinatrice); João Fernandes, Museo Reina Sofía, Madrid; Elena Filipovic, Kunsthalle Basel; Beatrix Ruf, Stedelijk Museum, Amsterdam
[3] Si svolge su un palco dedicato allestito nell’Oval e gli artisti che vi sono invitati concorrono per il Prix K-way Per4m. Comitato curatoriale: Simone Menegoi, curatore indipendente, Milano (coordinatore); Sophie Goltz, Stadtkuratorin Hamburg; Chris Sharp, curatore indipendente, Mexico City.
[4] Comitato curatoriale: Luigi Fassi, steirischer herbst, Graz (coordinatore), Fatima Hellberg, Künstlerhaus Stuttgart, Lara Khaldi, curatrice indipendente, Ramallah e Amsterdam, Natalia Sielewicz, Museo d’Arte Moderna, Warsaw, Fatos Üstek, curatrice indipendente e scrittrice, London
[5] La Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT opera con la consulenza di un Comitato Scientifico internazionale composta da Carolyn Christov-Bakargiev, Manolo Borja-Villel, Rudi Fuchs e Sir Nicholas Serota.