Novembre azzurro. La prima campagna nazionale di informazione sul tumore alla prostata, parla attraverso l’arte
Rubrica di ricerca in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo
12 istituzioni culturali + 12 studenti per un percorso di alta formazione che si svolge in contemporanea in 5 paesi europei.
Nell’ambito del Rapporto di Federculture 2018 abbiamo deciso di avviare una indagine per analizzare i modelli di sostenibilità dei Musei italiani.
E’ l’inizio di un lavoro che intendiamo proseguire nei prossimi anni, convinti del fatto che una valutazione delle performance dei Musei costituisca un utile e imprescindibile strumento per orientare il prezioso lavoro di chi dirige e realizza le politiche di gestione dei Musei e delle istituzioni culturali del nostro paese.
La Fondazione istituita nel 2003 dal grande fotografo si è trasferita nel Marais
Parigi. La Fondation Henri Cartier-Bresson ha lasciato il quartiere di Montparnasse, per trasferirsi nel Marais, in rue des Archives, poco lontano dalla Maison Européenne de la Photographie e dal Centre Pompidou. Era nata nel 2003 per volontà dello stesso Cartier-Bresson, morto solo un anno dopo l’inaugurazione, e di sua moglie, anche lei fotografa, Martine Franck. «L’atelier di Montparnasse era un luogo delizioso, ma non facile. Gli spazi non permettevano per esempio di esporre i grandi formati. Sin dall’inizio c’era la consapevolezza che sarebbe stato transitorio, ha spiegato il direttore François Hébel. Prima di morire, improvvisamente, nel 2012, Martine Franck aveva espresso il desiderio che la Fondazione si spostasse nel Marais, il quartiere delle grandi istituzioni culturali, e predisposto tutto per renderlo possibile».
A fine novembre, con la terza edizione del meeting internazionale “All Routes lead to Rome – Tutti gli Itinerari portano a Roma”, sono chiamati a raccolta gli Itinerari, le Rotte, i Cammini e le Ciclovie. Nella direzione delle “Eredità culturali” della Convenzione di Faro, “la mobilità dolce, con il suo portato di lentezza, autenticità, identità, ricerca di bellezza e valorizzazione delle differenze, può incoraggiare la diffusione di modelli di fruizione capaci di stimolare l’appartenenza e una nuova stagione di valorizzazione dei beni culturali che parta dalle persone”.