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Fare fundraising insieme agli artisti

  • Pubblicato il: 15/12/2015 - 12:54
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI PER LA CULTURA
Articolo a cura di: 
Francesca Sereno

Quando l'arte si mette a disposizione del sociale possono nascere circuiti virtuosi in grado di generare non soltanto nuove visioni e nuovi linguaggi, ma anche risorse per sostenere progetti a favore delle fasce di popolazione più disagiate. E' il caso di Fondazione Pianoterra che per il secondo anno consecutivo ha coinvolto alcuni artisti per raccogliere fondi
 
 
La Fondazione Pianoterra Onlus ha presentato nel week end del 21-22 novembre 2015 la seconda edizione dell'iniziativa «The Milky Way » per il programma 1000 Giorni.
Il progetto, promosso dalla fondazione con la curatela di Damiana Leoni, nasce con lo scopo di sostenere una buona causa attraverso una proposta di arte contemporanea.
«Pianoterra si costituisce come associazione nel 2008 - ci racconta Flaminia Trapani, una dei tre soci – con il desiderio di sostenere donne e madri in difficoltà. Abbiamo aperto la nostra sede a Napoli perchè due dei nostri soci fondatori sono napoletani, mentre nel 2013 abbiamo attivato una sede a Roma costituendo anche la fondazione».
I tre soci fondatori provengono da ambiti diversi: Flaminia Trapani è psicologa e psicoterapeuta, Ciro Nesci è logopedista e counselor, Alessia Bulgari è fotografa. Legati da una sensibilità comune oltre che da legami personali (Flaminia e Alessia sono cugine, Flaminia e Ciro sono marito e moglie) hanno deciso di dare il via a «contaminazioni positive tra arte e sociale» per realizzare progetti a sostegno della persona. In particolare si è consolidata in loro la consapevolezza dell'importanza di sostenere la coppia genitoriale attraverso un intervento precoce per evitare che il disagio sociale si trasmetta dai genitori ai figli. «Pensiamo che quanto prima si interviene, tanto minore è il costo per la collettività, in altre parole non si somma disagio a disagio. - prosegue Flaminia – Purtroppo questa consapevolezza non è presente né a livello politico né a livello individuale. E' più facile costruire asili, piuttosto che investire in qualcosa che darà i suoi frutti nel tempo. E d'altra parte per una mamma è più semplice portare i propri figli a laboratori e doposcuola, piuttosto che dedicare del tempo alla prevenzione, avere l'energia mentale per impegnarsi in qualcosa che porterà risultati nel futuro».
E' con questa convinzione che nasce il progetto «1000 Giorni», realizzato da Pianoterra in collaborazione con ACP (Associazione Culturale Pediatri), un programma integrato di intervento precoce per donne in gravidanza, neo-mamme e bimbi molto piccoli in contesti di marginalità e povertà culturale.
L'obiettivo principale è creare una rete tra tutti i soggetti territoriali che si occupano di maternità e bambini: enti pubblici e  privati, soggetti formali e informali, in altre parole fare dialogare tutti gli attori  per rispondere a bisogni di alcune fasce di popolazione particolarmente in difficoltà.
«Offriamo servizi e attività, dove magari altri associazioni o gli enti pubblici non possono arrivare. A Napoli stiamo lavorando in un quartiere molto popolare come Rione Sanità, dove c'è difficoltà delle donne di aprirsi anche di fronte ad altre donne. Eravamo già attivi con due progetti: Punto Luce, ossia uno spazio per bambini in cui possono studiare, giocare, avere accesso ad attività educative e sportive, e l’Orchestra giovanile Sanitansamble, che ispirandosi all'esperienza venezuelana di Abreu  promuove la pratica collettiva della musica come mezzo di organizzazione e sviluppo della comunità in aree e contesti sociali difficili».
E in sintonia con l'idea che facendo rete si ottengono maggiori risultati, Pianoterra  collabora con l’Altra Napoli Onlus e la Cooperativa La Paranza, impegnate da anni in progetti culturali di riqualificazione del Rione Sanità, e con Save the Children.
Le azioni-chiave di 1000 Giorni sono: collaborazione e messa in rete delle attività degli enti locali che si occupano di salute materno-infantile; sensibilizzazione e coinvolgimento delle donne fin dalla gravidanza e neo-mamme in percorsi di salute e cura di sé; attività di accompagnamento e sostegno alla maternità; valutazione e monitoraggio degli interventi. Il coinvolgimento delle future mamme è anche garantito dall’iniziativa la Valigia Maternità: una valigia completa di beni necessari alla donna e ai primi giorni di vita del bambino che le neo mamme riceveranno solo se prese in carico fin dal 4 mese di gravidanza attraverso un percorso individualizzato di accompagnamento che include gli esami di laboratorio, clinici e strumentali previsti dal Servizio Sanitario Nazionale e incontri di preparazione al parto e alla genitorialità. A Napoli 1000 Giorni è stato appunto attivato nel Rione Sanità, mentre a Roma nel quartiere periferico di Tor Sapienza.
Su sollecitazione di Damiana Leoni si è fatta strada l'idea di coinvolgere alcuni artisti all'interno del progetto. Ispirandosi ad un'idea di «partecipazione diretta a sostegno di un progetto sociale» nasce la mostra The Milky Way.
Il primo appuntamento si è svolto lo scorso anno presso la Galleria Lia Rumma di Napoli, il ricavato della vendita delle opere è andato a favore delle famiglie più vulnerabili di Napoli e provincia per rispondere ai bisogni primari delle madri in difficoltà e per costruire con loro percorsi articolati di sostegno, ascolto, cura e formazione professionale.
Quest’anno, a Roma, il progetto ha trovato sede presso il suggestivo spazio dello studio SALES di Norberto Ruggeri dove 31 artisti di fama internazionale hanno presentato le loro opere realizzate per l'occasione legate al tema dell'allattamento: Charles Avery, Angelo Bellobono, Alessandro Cicoria, Mat Collishaw, Stanislao Di Giugno, Rä di Martino, Goldschmied & Chiari, Flavio Favelli, Norma Jeane, Tobias Kaspar, William Kentridge, Michaela-Maria Langenstein, Emiliano Maggi, Domenico Mangano, Doris Maninger, Davide Monaldi, Olaf Nicolai, Grear Patterson, Nicola Pecoraro, Alessandro Piangiamore, Giuseppe Pietroniro, Gianni Politi, Marco Raparelli, Max Renkel, Sterling Ruby, Pietro Ruffo, Andrea Salvino, Lorenzo Scotto di Luzio, Giuseppe Stampone, Mari Sunna, Gian Maria Tosatti.
La mostra, visitata da oltre 500 persone, ha permesso alla Fondazione Pianoterra di raccogliere fondi tramite l’acquisto di gadget e donazioni e per realizzare nuovi contatti che daranno vita ad una rete sempre più ampia al progetto. Ma l'aspetto più rilevante è che 23 delle 31 opere in mostra sono state vendute a 18 compratori provenienti da tutta Italia. La fondazione potrà così realizzare le attività previste per 1000 Giorni. E dulcis in fundo in continuità rispetto al progetto che coniuga arte e sociale, l’artista Doris Maninger, terrà dei laboratori a favore delle donne iscritte al progetto nel quartiere di Tor Sapienza a Roma.
E' ancora possibile sostenere il progetto direttamente su  http://www.pianoterra.net/cause/1000-giorni/ Inoltre, le opere invendute saranno acquistabili contattando Damiana Leoni: [email protected].