La fondazione VAF premia l’arte italiana
Dal 29 novembre 2014 al 25 gennaio 2015 nel Palazzo della Penna di Perugia, dopo il successo di pubblico e critica riscosso nello Schauwerk Sindelfingen di Stoccarda e nella Stadtgalerie di Kiel, viene ospitata la mostra per il “VI Premio Fondazione VAF. Posizioni attuali dell’arte italiana”, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Perugia e la Direzione del Museo a conferma della vitalità culturale della città e della sua proiezione internazionale.
In questa mostra sono esposti i lavori più recenti di Guglielmo Castelli, Flavio De Marco, Marco Di Giovanni, Rä Di Martino, Zoè Gruni, Jacopo Mazzonelli, Margherita Moscardini, Caterina Nelli, Maria Elisabetta Novello, Giovanni Ozzola, Laurina Paperina, Nicola Samorì, Marco Maria Giuseppe Scifo, Nicola Toffolini, Gianluca Vassallo. Il Catalogo della mostra, in edizione bilingue tedesco e italiano, è pubblicato da Allerheiligenpresse
Durante la tappa italiana, all’apertura della mostra il 29, è stato proclamato il vincitore della edizione 2014 del Premio che ha introdotto la novità di accompagnare il riconoscimento al vincitore con due menzioni speciali ad altri artisti.
Il premio del vincitore quest’anno è stato assegnato a Maria Elisabetta Novello (Vicenza, 1974), studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, che con la cenere – il suo materiale preferito - realizza modelli ornamentali che concretizza sul pavimento, installazioni multimediali e oggetti interattivi e nelle sue performance si esibisce spesso con musicisti e ballerini. E la motivazione del premio riconosce e valorizza l’originalità di questa “produzione creativa nella quale è riuscita a creare, attraverso l'utilizzo della cenere un mezzo di comunicazione molto personale dell'espressione artistica e nella quale riesce ad ottenere raffinati e suggestivi effetti sia in situazioni spaziali che in allestimenti di installazioni video “.
Una delle due menzioni speciali per le “singolari qualità artistiche che dimostra realizzando brevi e affascinanti racconti cinematografici nei quali anche l'apparente noto tende al misterioso e uomini, oggetti o anche banali avvenimenti quotidiani subiscono un surreale straniamento” è andata a Rä Di Martino (Roma, 1975) che dal 1997 al 2004 ha studiato a Londra, prima al Chelsea College of Art poi alla Slade School of Arts conseguendo un master. Trasferitasi nel 2005 a New York è poi tornata in Italia a Torino dove attualmente vive e lavora.
L’altra menzione speciale per “un'azione artistica sorprendentemente impegnata sostenuta da un desiderio umano e comunicativo che produce esiti nei quali le frontiere della fotografia vengono varcate nella direzione di un confronto diretto con il mondo” a Gianluca Vassallo (Castellammare di Stabia, 1974), formatosi da autodidatta in tarda età sia nelle tecniche sia negli aspetti figurativi e contenutistici delle belle arti, sia parallelamente teoria della musica e pianoforte in modo eccellente. Tra il 1999 e il 2004 ha partecipato a diversi progetti artistici e ha lavorato come organizzatore culturale e regista in ambito musicale, teatrale e cinematografico.
La vincitrice riceverà un assegno di 15.000 euro e l’opera sarà acquisita dal MART di Trento e Rovereto, mentre alle due menzioni andrà un assegno di 5.000 euro ciascuna.
Le procedure di selezione degli artisti – grazie all’impegno del Presidente Klaus Wolbert e dei membri del Consiglio di Amministrazione (Volker W. Feierabend, Lóránd Hegyi, Silvia Höller, Norbert Nobis, Peter Weiermair) in un progetto consolidatosi nel tempo ed apprezzato a livello internazionale - si svolgono da anni in maniera trasparente e “democratica” con una prima presentazione di possibili candidati, circa un centinaio, alla quale segue la visita agli atelier degli artisti che hanno superato la prima selezione. Nel corso di alcuni mesi i membri del Consiglio di Amministrazione e il Presidente effettuano numerosi viaggi sull’intero territorio italiano per visionare direttamente i lavori degli artisti e conoscerli personalmente. Alla fine di questa fase preparatoria, le informazioni raccolte vengono valutate insieme criticamente. Con una procedura democratica di voto si arriva infine alla designazione definitiva dei quindici partecipanti e, insieme, alla definizione dei contenuti della mostra.
Questo premio, biennale, assegnato da una Fondazione tedesca a giovani artisti italiani, nasce dalla volontà di oltrepassare i confini dei due Paesi, Italia e Germania, per stabilire una relazione di incontro e di confronto fra le diverse posizioni artistiche appartenenti alle due tradizioni culturali.
La Fondazione VAF infatti nasce per volontà di Volker W. Feierabend che, come collezionista, ha creduto nel grande potenziale della creatività italiana e ha sviluppato una collezione di arte italiana moderna e contemporanea di altissimo livello, oggi di proprietà della Fondazione, le cui opere moderniste vengono spesso prestate ai musei tedeschi, in una attività espositiva attraverso la quale la produzione artistica italiana viene presentata al pubblico e ai media dell’Europa del nord. Dal 2001 si è poi sviluppata la collaborazione con il MART di Trento e Rovereto, il museo che possiede più di mille opere di questa collezione come deposito a lungo termine. Una raccolta che vanta importanti capolavori del Novecento italiano, ma che si spinge fino alla più recente produzione contemporanea.
Le iniziative si sono anche allargate oltre il tradizionale bilateralismo italo-tedesco e la Fondazione ha preso contatti con altre realtà di Paesi europei, con l’obiettivo di un più ampio coinvolgimento di città e istituzioni culturali attraverso la collaborazione con il Musée d’Art Moderne di Saint Etienne in Francia e una rete di collegamento con altri musei e sedi espositive in Europa.
© Riproduzione riservata