Lavorare in rete su nuovi immaginari
“Dimostriamo che a Cuneo è possibile produrre cultura”. Una conversazione con Valentina Dania, referente del settore arte e cultura di Fondazione CRC, per “peso” una delle prime dieci di origine bancaria del nostro paese (20 milioni di erogazioni annue di cui il 20% alla cultura con l’asse “La Fondazione per la creatività, la cultura e un’educazione innovativa”), sul cambio di marcia che, a partire dalle celebrazioni del 25mo anniversario dalla nascita dell’ente, vede progettualità di nuovo segno. Partnership con realtà museali di primo piano, progetti propri come un nuovo Spazio dedicato all’Innovazione, un bando per mappare le emergenze nella riqualificazione ambientale e urbanistica, la costruzione del pubblico di domani, attraverso bandi come quello denominato Educazione alla bellezza, che lavora con le scuole superiori della provincia, il sostegno alla candidatura di Cuneo in area vasta, come Capitale Italiana della Cultura 2020.
Cambio al vertice un anno fa per Fondazione CRC. Nuove strategia, molto attivismo soprattutto in campo culturale per celebrare i propri 25 anni, guardando oltre. Il presidente della Fondazione, il tributarista cuneese Giandomenico Genta, già consigliere di Fondazione CRT, ha obiettivi ambiziosi che si propone di realizzare “anche attraverso un percorso di collaborazione con altre fondazioni, a partire dal livello provinciale”.
Ammonta a 80 milioni di euro la previsione di capacità erogativa per il quadrienno 2018-2021 dell’ente che guida, come si evince dal piano pluriennale presentato a settembre, per l’ente che, con un patrimonio di 1,362 milioni si colloca tra le prime dieci fondazioni di origine bancaria italiane.
Quindi 20 milioni (previsione che il Programma operativo 2018 ha da poco aggiornato a quota 22 milioni per il prossimo anno) verranno investiti ogni anno sul territorio cuneese, dando priorità a progettualità di sviluppo locale, alla promozione della salute e della qualità della vita e alla cultura.
Anche su progetti propri. Nel mese di ottobre la Fondazione ha inaugurato nella propria sede di via Roma un nuovo Spazio espositivo, Innov@zione con un progetto sperimentale di mostra multimediale, completamente immersiva e interattiva dedicata all’universo poetico e di ricerca di “Piet Mondrian”, l’artista olandese fondatore del neo-plasticismo. “A Cuneo qualcosa che non si era mai visto al mondo, facendo toccare con mano l’innovazione”, ha affermato Genta, per un progetto di tecnologia digitale avanzata, con la direzione di Alessandro Marrazzo e la collaborazione di Andrea Lerda e Ilaria Porotto, che ha visto coinvolte oltre venti aziende specializzate e cento figure professionali in due anni di lavoro, per una esperienza inedita, di avvicinamento a nuove modalità di fruizione.
La mostra è inserita in un più ampio ciclo di appuntamenti culturali sulla provincia, offerti gratuitamente, a partire da maggio scorso, aperti con la mostra curata da Riccardo Passoni, “Io non amo la natura. Pop Art italiana dalle collezioni della GAM di Torino”, al complesso monumentale di S. Francesco, recuperato dall’Ente. Fanno parte di questo percorso, solo per ricordare gli eventi principali, la mostra di Enzo Cucchi in collaborazione con il Castello di Rivoli, Museo di Arte Contemporanea, presso la Chiesa di S. Giuseppe di Alba e l’arrivo al Museo della Ceramica di Mondovì del dipinto di Edouard Manet proveniente dalla GAM di Milano, in collaborazione con la Fondazione Magnetto e il Centro di Restauro della Venaria, dando nuove interpretazioni agli enigmi che riguardano questa affascinante opera, un’incompiuta, modificata successivamente alla morte dell’artista.
Un programma intenso di partnership su nuove progettualità potenzialmente feconde di sviluppi, che hanno richiesto un’ampliamento delle competenze interne su nuove aree di intervento, ma che non si esaurisce con le mostre.
Ieri sono stati annunciati i vincitori del Bando “Distruzione”, un progetto unico nel suo genere, con uno stanziamento sperimentale (150mila euro per 5 progetti) che verrà irrobustito nel 2018, ma volto a interventi di riqualificazione ambientale in provincia di Cuneo, che possono lasciare il segno attraverso la demolizione di strutture che deturpano i centri urbani o la “mitigazione” ambientale grazie a progetti d’artista. Come a Govone, paese in cui i 35mila euro saranno destinati a rimuovere le scatole elettriche collocate sulla facciata del Castello, o a Monticello –paese caro al presidente americano Roosvelt- nel quale 25mila euro saranno destinati al camoufflage di un muro in cemento nel centro del paese, per il quale sarà la Fondazione stessa ad individuare l’artista a cui assegnare la committenza. Un bando dal quale, con le numerose applicazioni, la Fondazione ha ricavato una mappatura delle emergenze in provincia.
Cerchiamo di leggere in modo organico l’intervento di questo attore centrale per lo sviluppo del territorio cuneese –che si è candidato con l’area vasta a Capitale Italiana della Cultura 2020- , conversando con Valentina Dania, classe 1980, laureata in architettura al Politecnico di Torino (1999-2004), referente settore arte e cultura di FONDAZIONE CRC, ambito nel quale opera dal gennaio 2009.
Per celebrare i 25 anni di storia, Fondazione CRC ha lanciato una stagione di grandi mostre diffuse sul territorio. Con quali programmi, attuali e futuri? Con quali partner di progetto?
Il presidente Genta e il Consiglio di Amministrazione, entrati in carica ad aprile scorso, hanno voluto connotare fortemente l’azione della Fondazione CRC nel settore della promozione dell’arte e della cultura. L’occasione dei 25 anni dalla nascita della Fondazione, che abbiamo festeggiato a inizio 2017, è dunque stata l’occasione per promuovere − coinvolgendo tutto il territorio provinciale e grazie all’importante supporto economico di numerosi cofinanziatori privati – iniziative di alto valore culturale, in grado di innalzare il livello dell’offerta locale e di attirare pubblici nuovi. Per questo motivo, le iniziative hanno coinvolto istituzioni culturali di grande rilievo (la GAM e il Castello di Rivoli di Torino, la GAM di Milano, il Centro di Recupero e Restauro “La Venaria Reale”) in un percorso di valorizzazione di opere normalmente non visibili, patrimoni “dormienti” che trovano sul nostro territorio occasioni uniche di scoperta e riscoperta. A fianco di questo, gli eventi hanno fatto conoscere spazi espositivi ancora non così noti al grande pubblico (primo tra tutti, l’ex Chiesa di San Francesco a Cuneo, restaurata e restituita alla città nel 2011 con un ingente contributo della nostra Fondazione) e permesso l’adeguamento di alcune location, in modo da poter accogliere opere di questa importanza. Questo in particolare è stato il caso del Museo della Ceramica di Mondovì, presso cui è esposta la grande tela di Manet. Uno dei tanti risultati di questa annualità è dunque che a Cuneo, Alba e Mondovì sono presenti strutture e spazi espositivi in grado di accogliere opere di levatura internazionale.
Fondazione CRC ed è diventata produttore di contenuti, anche nei proprio spazi e nei luoghi che ha contribuito a restaurare, non solo a Cuneo, ma su un’area vasta. Può aiutarci a leggere questa nuova strategia?
La contrazione delle risorse pubbliche ha interessato in particolare gli enti locali, limitando in molti casi la possibilità di investimento in iniziative culturali, rispetto agli anni pre crisi. In questo quadro, la Fondazione è fortemente impegnata nel sostegno alle organizzazioni che operano nel settore arte e cultura.
Allo stesso tempo, laddove si intende proporre inziative di alto livello culturale o particolarmente innovative, teniamo aperta anche la possibilità dell’iniziativa diretta della Fondazione: è il caso di Spazio Innov@zione o della convenzione con la GAM di Torino, che non sarebbe stato facile realizzare da parte di una singola associazione culturale o di un Comune.
La mostra interattiva inaugura un nuovo percorso?
Lo spazio interattivo, denominato Spazio Innov@zione, anticipa nel nome scelto la finalità del progetto: far capire che anche a Cuneo è possibile produrre cultura, in particolare attraverso modalità innovative e non convenzionali, e coinvolgere un pubblico vasto, non necessariamente avvezzo alla frequentazione di spazi espositivi. Lo Spazio Innov@zione, che presenta una tecnologia in anteprima assoluta, diventa dunque uno strumento flessibile che, opportunamente calibrato, consente di raggiungere un nuovo pubblico, attratto dall’esperienza di interazione, e rendere disponibili contenuti in una logica multi-livello: lo spettatore si trasforma in fruitore, attivo in prima persona. L’investimento economico realizzato da parte di Fondazione CRC è stato importante e intende costruire una possibilità di grande innovazione per la comunità cuneese.
Quali gli obiettivi e i risultati attesi e con quali investimenti sulle progettualità proprie? Sono relativi all’anno delle celebrazioni o possiamo leggere un nuovo posizionamento?
Le risorse destinate alla promozione degli eventi artistici per il 2017 rappresentano circa il 10% della disponibilità del Settore arte e cultura, che ha visto crescere nel 2017 le erogazioni fino al 20% del monte totale. Il Piano pluriennale 2018-2021, presentato a fine settembre, aveva individuato tre assi strategici d’intervento per i prossimi anni, tra cui quello denominato “La Fondazione per la creatività, la cultura e un’educazione innovativa”, e portato l’arte e la cultura al secondo posto tra i nostri settori d’intervento. Proprio sulla scorta di queste indicazioni, il Programma operativo 2018, approvato da poco, assegna all’arte e alla cultura, per il 2018, quasi 4 milioni di euro.
L’investimento su questo settore è dunque una delle priorità individuate per i prossimi anni. L’attività progettuale si concentrerà in particolare sulla costruzione del pubblico di domani, attraverso bandi come quello denominato Educazione alla bellezza, che lavora con le scuole superiori della provincia, promuovendo laboratori per ragazzi ed insegnanti dedicati alla pedagogia del bello e alla bellezza della parola, alla scoperta dei talenti, all’espressione delle peculiarità di ognuno.
Lavoreremo anche sul rafforzamento della capacità progettuale delle istituzioni culturali locali, attraverso la formazione e lo scambio di best practice, e su attività promosse con la commissione cultura di ACRI e in rete rete con altre Fondazione italiane.
Grande attenzione sarà dedicata al lavoro trasversale con gli altri settori d’intervento, tra cui sviluppo locale e welfare, ragionando connessioni positive e possibili contaminazioni tra fruizione culturale e benessere.
E poi lavoreremo sul patrimonio culturale, in vista dell’anno europeo del patrimonio 2018, con particolare attenzione alla conservazione dei beni culturali e alla loro valorizzazione, in collaborazione con le comunità che ne sono custodi. Su questo tema, nel 2018 Fondazione CRC attiverà una ricerca dedicata agli spazi dismessi in provincia di Cuneo, che possono diventare spazi di produzione culturale, di attivazione di processi innovativi, di incontro e generazione di contenuti.
L’impegno sugli eventi espositivi, infine, non si concluderà con il 2017, ma proseguirà con la promozione di ulteriori occasioni, l’acquisizione e la promozione di opere d’arte locali e internazionali, la produzione capillare sul territorio attraverso il bando residenze d’artista.
Per quanto riguarda il sostegno ai Musei, avete in corso una iniziativa interessate verso il sistema museale della provincia. Può raccontarci qualche dettaglio in più?
Si tratta del Bando Musei Aperti, che con il 2017 arriva alla terza edizione: un’iniziativa che si rivolge al sistema museale della provincia di Cuneo e intende promuovere il coinvolgimento di nuovi pubblici, la messa in atto di nuove modalità di comunicazione (all’interno e all’esterno del museo) e lo sviluppo delle attività di fundraising. Il bando è strutturato in due step successivi: dopo una prima candidatura, sulla base di un’idea progettuale, 10 progetti vengono selezionati sulla scorta dei tre criteri guida (target di pubblico, iniziative di comunicazione e attività di fundraising). I progetti vengono accompagnati in un percorso di formazione e tutoraggio, durante il quale ognuno di loro sviluppa la progettazione di dettaglio. I 3 progetti che superano la selezione finale ottengono un finanziamento di 60 mila euro spalmato su tre anni, con una quota della Fondazione che man mano decresce, a fronte invece di un aumento del cofinanziamento dei beneficiari.
Per il 2018, come già detto, stiamo invece lavorando per una nuova progettualità che avrà come destinatari le istituzioni culturali della nostra provincia.
Fondazione CRC è stakeholders di riferimento per la candidatura di Cuneo come Capitale Italiana della Cultura 2020. Come gli assi del dossier incrociano gli indirizzi del vostri ente?
La candidatura di Cuneo a Capitale della Cultura porta in sé un grande valore, al di là dell’esito finale della selezione. Il lavoro portato avanti dal Comitato rappresenta infatti un’occasione unica per fare rete tra gli attori del territorio che operano in ambito culturale e mettere a valore le tante iniziative promosse. In questo senso, dunque, l’iniziativa sposa in pieno le nostre linee d’indirizzo e ha ricevuto fin da subito il nostro supporto.
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