Le età della vita. Vivere il tempo della longevità
Come dare qualità alle diverse fasi di declinazione della nostra età. Promossa da Fondazione Carisbo a Bologna, dal 19 al 22 maggio, la seconda edizione del festival della scienza medica, all’epigenetica agli stili di vita per il benessere, partecipazione culturale inclusa
Bologna è stata da secoli punto di riferimento internazionale della scienza medica, come sottolinea Fabio Roversi Monaco, Presidente di Genus Bononiae, che organizza l’evento. Per questo la città – per la sua tradizione incentrata sulla conoscenza e sulla qualità del vivere sociale e individuale - è il palcoscenico migliore su cui sviluppare una riflessione vasta e approfondita su rapporti interazioni e influenze tra ricerca scientifica fasi e stili di vita.
E infatti «Le età della vita» è il tema della seconda edizione del Festival della Scienza Medica – a Bologna dal 19 al 22 maggio, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna e appunto da Genus Bononiae-Musei nella Città, in collaborazione con l’Università di Bologna – che mette al centro del dibattito gli interrogativi della nostra contemporaneità: la condizione umana al tempo della longevità, quante persone siamo nel corso della nostra, sperabilmente, lunga vita? Quante diverse età attraversiamo? E come cambia il rapporto con la malattia nel tempo, dalla fase prenatale alla senescenza? Collegandosi in naturale continuità con il tema del 2015 «La lunga vita», che inaugurò con successo (circa 40.000 presenze) la prima edizione di questo appuntamento.
Moltissimi gli approfondimenti: dalla medicina di prevenzione alla medicina genomica, dalla corretta alimentazione all’importanza degli stili di vita. Più di 60 eventi in 4 giorni, 15 tra aule, sale, teatri e palazzi storici di Bologna per poco meno di 100 protagonisti, 4 Premi Nobel per la Chimica, la Fisiologia e la Medicina, alcuni tra migliori rappresentanti della scienza medica del nostro Paese, un Paese ospite (la Cina) novità di questa edizione, laboratori per le scuole, musei aperti, open days nei maggiori ospedali, simulazioni delle visite in corsia e di quelle ambulatoriali, collaborazioni con l’Accademia di Belle Arti.
Il Festival sarà inaugurato dalla lectio magistralis di Eric Kandel, Nobel per la Medicina e la Fisiologia nel 2000, su «Cervello, Mente e Arte». Cui seguiranno nei giorni successivi gli altri Nobel in programma: Aaron Ciechanover, con una conferenza sul tema della medicina personalizzata, Bruce Beutler su genetica e immunità, Tim Hunt sui diversi modi della crescita cellulare, tra normalità e patologia. La chiusura dell’edizione 2016 – domenica 22 - sarà affidata alla Senatrice Professoressa Elena Cattaneo su “Il futuro della Ricerca Biomedica Italiana”.
Molta attenzione verrà dedicata alla genomica, alla relazione tra salute e benessere, ai rapporti tra medicina nutrizione e stili di vita non solo alimentari, ai segreti della lunga vita (perché i centenari sono centenari) alla medicina perinatale e a quella della senescenza (cosa accade quando il cervello degenera, quali rapporti e quali possibilità di prevenzione). Senza trascurare le problematiche gestionali come le liste d’attesa per i trapianti, le ragioni del costo dei farmaci e il controverso delicato tema delle vaccinazioni.
Una grande novità, come detto, di questa seconda edizione è il Paese Ospite d’onore. Il primo appuntamento è con la Cina, con suoi ricercatori e scienziati che tratteranno temi diversi, dalla scoperta dell’artemisinina (principio attivo naturale efficace contro la malaria per cui la scienziata Youyou Tu ha ricevuto il Nobel 2015 per la medicina) all’alimentazione nella fase adulta della vita alla Medicina Tradizionale Cinese.
Ma l’approfondimento scientifico e il dibattito specialistico si mescoleranno e arricchiranno anche attraverso esperienze artistiche declinate in particolari percorsi espositivi teatrali e musicali (la mostra «Le Regole del Corpo. Norma e arbitrio» all’Accademia di Belle Arti; una performance dell’artista Sissi; una straordinaria lezione-happening tra musica e medicina su cosa sentiva Beethoven, come ascoltava le sue composizioni in una condizione di quasi totale sordità).
E la città non sarà solo lo scenario – prestigioso per le sue tradizioni - di questo appuntamento ma parteciperà con una serie di eventi: sarà realizzata un’installazione artistica a Palazzo Fava, saranno aperti i Musei a Palazzo Poggi e il Museo delle Cere Anatomiche ‘L. Cattaneo’. Mentre studenti dell’Università di Bologna daranno vita ad una sorta di TED-talk con i loro contributi sui temi del Festival.
© Riproduzione riservata
www.bolognamedicina.it
www.bolognamedicina.it/programma-2016-pdf/
www.genusbononiae.it