Capire una storia di successo per riprendersela
Asti. fino al 3 novembre una mostra-evento che racconta la società nella ripresa post-bellica con opere d'arte, moda, architettura cinema, letteratura, design, cinema e tecnologia, affiancati a dati dell'ISTAT.
Davide Rampello è alla testa del comitato scientifico di primordine che vede tra gli altri Gian Piero Brunetta per il cinema, Peppino Ortoleva per la TV, Sergio Pace per l'architettura, Pier Paolo Peruccio per il design, Vincenzo Trione per l'arte, Gianluca Bauzano per la moda. Si mette in scena il miracolo economico italiano, ponendo in relazione industria, scienza ed arte. 1945-1970, dal decollo industriale al consumo di massa, dalla bicicletta alla vespa, alla nascita del made in Italy, che ha portato oggi all'Italian LifeStyle.
Varie le sedi. Palazzo Mazzotti, sede del museo civico recentemente restaurata grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, che ha voluto l'evento, è dedicata alle opere d'arte. Parla la comunicazione di massa e l'editoria a Palazzo Alfieri, nell'ala est. Palazzo Ottolenghi ospita le installazioni sulla Rinascita ad Asti, commentate dalle parole oniriche di Paolo Conte, testimone dell'arrivo del jazz nella «piccola città di provincia che guarda il mondo cambiare». Installazioni che connettono la città con la nazione e il mondo, con un gusto narrativo scenografico con il progetto dello Studio Cerri. Immagini che sono indelebili, come quelle tratte dagli archivi del Touring del «Concerto della Ricostruzione», della riapertura della Scala dopo i bombardamenti, ci pongono di fronte alla domanda su come tutto ciò sia stato possibile, per una rilettura del nostro tempo «per avviare una nuova fase di crescita...riscoprendo e raccontando alle nuove generazioni l'esempio storico più eclatante del successo italiano: il dopoguerra» scrive Davide Rampello.