La Fondazione del Monte corre in aiuto dei restauratori
Bologna. La Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna scende in campo per sostenere il settore del restauro pittorico, che negli ultimi anni è stato messo a dura prova dalla crisi economica. Il progetto «Sostegno ai saperi e alle tecniche artistiche» nasce dalla consapevolezza che i laboratori di restauro, come molte piccole botteghe artigiane, promuovono e mantengono la salvaguardia e la trasmissione di saperi, abilità e conoscenze tecniche che rischiano di perdersi a causa della costante diminuzione del numero di affidamenti, mettendo in pericolo la sopravvivenza stessa delle loro attività.
Allo stesso tempo, la sottrazione di risorse al settore del restauro mette a repentaglio anche la conservazione del patrimonio storico-artistico e, in particolare, di quelle opere che pur non essendo di primo piano testimoniano la cultura, gli stili e i gusti di un territorio e di un’epoca.
Alla conferenza stampa di presentazione del progetto, il Presidente della Fondazione del Monte, Marco Cammelli, spiega che «si tratta di un piano biennale – 50mila euro l’anno di investimenti – mirato al restauro di opere pittoriche presenti nella nostra zona e segnalate come particolarmente bisognose di cure. Niente di clamoroso, ma piccoli interventi su più casi di entità contenuta. La crisi rischia di far chiudere, per mancanza di committenze, numerosi laboratori di restauro. Noi cerchiamo di evitarlo»
L’iniziativa, che vede nella salvaguardia della cultura un’opportunità per incidere sul tessuto sociale ed economico del territorio, è realizzata in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini, con la quale si sono definiti, attraverso specifiche convenzioni, i criteri per l’individuazione delle opere da restaurare e per la selezione dei laboratori ai quali affidare i lavori.
Data la finalità, la scelta dei laboratori è operata d’intesa con la Soprintendenza secondo criteri di attinenza dell’esperienza maturata rispetto all’oggetto da restaurare e in ossequio al principio di rotazione.
Per la prima sperimentazione sono stati selezionati otto dipinti, a cominciare da un grande olio su tela che si pensava fosse andato distrutto nel 1945, a causa dei bombardamenti che provocarono lo sfondamento del tetto della Chiesa del Carmine di Massa Lombarda (Ravenna), dove all’epoca si trovava l’opera. Fortunatamente, il dipinto è stato da poco rinvenuto nei depositi della Pinacoteca Nazionale di Bologna, anche se in cattive condizioni: si tratta di una «Madonna con il bambino in gloria» del pittore franco-fiammingo Michele Desubleo (Michel Desoubleay), allievo di Guido Reni. Una volta terminato il restauro, la tela verrà restituita al Comune di Massa Lombarda e potrà essere nuovamente ammirata nella sua collocazione originaria.
L’iniziativa della Fondazione del Monte ha innanzitutto lo scopo di ridare un po’ di speranza al settore, un segnale di resistenza e al contempo di creare un nuovo modello per uscire dalla crisi: non resta che sperare che il progetto possa diventare fonte d’ispirazione per altre istituzioni. Perché, come la storia dell’arte ci insegna, le buone idee vanno sempre copiate.
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