Evoluzione della politica d’intervento segnata dal rigore negli obiettivi
Cuneo. «Ci troviamo di fronte ad una situazione molto problematica che temiamo possa durare a lungo. Dobbiamo rimboccarci tutti le maniche e attrezzarci a un lungo e faticoso cammino per uscire da questa crisi» così introduce Ezio Falco, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, la presentazione del Documento Programmatico Previsionale 2012, che delinea la strategia di intervento per l’anno a venire, sulla base delle risorse disponibili e le priorità identificate. Salvo ulteriori sconvolgimenti, le risorse a disposizione saranno pari a 18,18 milioni di euro (contro i 23 milioni del revisionale 2011), da destinare alle quattro aree di intervento «Investire nella società della conoscenza» (52% che comprende educazione, arte e beni culturali), «Promuovere il benessere dei cittadini»(20%), «Stimolare lo sviluppo socio economico sostenibile» (14%) e «Rafforzare la solidarietà e la coesione sociale»(14%), con una scelta strategica che assegna priorità agli interventi immateriali rispetto a quelli infrastrutturali. Un intervento che non tocca le riserve. Continua Falco «abbiamo deciso di non toccare per il momento il Fondo di stabilizzazione - ad oggi 39 milioni - per mantenere la possibilità di avere munizioni in caso di ulteriore aggravamento della situazione».
Prudenza è la parola d’ordine della Fondazione CRC per la strategia di erogazione in un contesto di grande instabilità, per dare continuità al sostegno del territorio, ma continua Falco «selezionando in modo ancora più preciso e rigoroso le sue priorità per le erogazioni dell’anno prossimo, per cercare di ottimizzare i risultati in un quadro di risorse calanti».
La politica erogativa evolve con nuovi criteri di selezione delle iniziative, focalizzando su priorità e filoni tematici: privilegiati progetti in rete e ampi partenariati, con business plan e prospettive di sostenibilità e sviluppo. Cresce la progettualità diretta della Fondazione, che interesserà il 25% del monte disponibile, per operare, in stretta cooperazione con gli attori sociali del territorio identificando priorità di intervento e modalità innovative che mirino all’efficacia delle allocazioni.
Attenzione marcata ai giovani e alla vulnerabilità sociale, con le misure di contrasto alle conseguenze alla crisi che proseguiranno nel 2012.
Nella cultura «più software e meno hardware» come ribadisce il Presidente, quindi meno restauri e più investimenti immateriali, anche a seguito della grande campagna di interventi sul patrimonio che recentemente ha restituito a Mondovì la chiesa della Missione Pozzo.
Il 3 dicembre riprenderà vita la Chiesa di San Francesco, insediamento identitario nel cuore della città, parte dell’omonimo complesso che oggi ospita il museo civico. 5 milioni di euro ben investiti in un progetto pluriennale.
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