Verona, in primavera riapre la Galleria d'Arte Moderna Achille Forti nel Palazzo della Ragione
Verona. Non c’è ancora una data ufficiale, ma sono stati definiti un programma e un progetto espositivo per Palazzo della Ragione seguiti, in qualità di direttore artistico da Luca Massimo Barbero, anche neodirettore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Cini di Venezia.
La prossima primavera Palazzo della Ragione riapre dopo il lungo restauro, eseguito tra gli altri da Afra e Tobia Scarpa, che l’ha dotato di un nuovo accesso attraverso la monumentale Scala della Ragione nella Corte del Mercato Vecchio e qui aprirà nell’occasione anche la nuova sede della Galleria d’Arte Moderna Achille Forti.
Il museo si trasferisce dal vicino Palazzo Forti, edificio che faceva parte del lascito al Comune del naturalista Achille Forti che nel 1937 donò con atto testamentario all'amata città questo antico luogo nel quale, dopo un restauro di Libero Cecchini, fu destinato a mostre di arte moderna con la Galleria che aprì il 14 marzo 1982.
Nella sua nuova collocazione la Galleria d’Arte Moderna Forti entra in un circuito frutto di una sinergia tra il Comune di Verona, la Fondazione Cariverona e la realtà di quest’ultima legata alla cultura e alle arti, la Fondazione Domus per l'arte moderna e contemporanea che ne gestisce la collezione d’arte.
Da questo accordo programmatico scaturisce la restituzione di Palazzo della Ragione alla fruizione pubblica: le raccolte della Galleria, unitamente a quelle delle due fondazioni, verranno quindi esposte per la prima volta in questa fase di apertura, in una selezione che rappresenta le raccolte cittadine dal 1840 al 1940. Un particolare percorso espositivo dunque, affidato a Luca Massimo Barbero: «Sarà interessante, spiega, scoprire il grande ed enigmatico Risorgimento veronese attraverso la “Meditazione” di Francesco Hayez o ritrovare emblemi della città come il bronzo del Dante di Ugo Zannoni che rimanda direttamente alla storia di Verona. Altrettanto importante sarà salutare il XX secolo attraverso “Le Bagnanti” del 1915 di Giorgio Morandi o l’arrivo di Felice Casorati a Verona con l’entusiasmo della città per le secessioni veneziane. Stupirà il pubblico la sorprendente qualità degli autori cittadini degli anni Venti e Trenta del Novecento che dialogano con le esperienze d’avanguardia e, in chiusura del percorso, con uno dei capolavori di Arturo Martini come la “Donna che nuota sott’acqua” oltre allo straordinario Cavaliere di Marino Marini».
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da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 12 dicembre 2013