Un museo della fotografia a Roma, ma attorno tutto tace
Roma. Ora è sicuro, un museo della fotografia a Roma nascerà. Se ne discuterà al convegno internazionale «Quale museo della fotografia per Roma?», che si terrà all’Università «La Sapienza», Facoltà di Lettere e Filosofia, Sala Odeion, il 28 novembre, dalle 9.00 alle 18.
Curato da Ilaria Schiaffini e Raffaella Perna, docenti dell’Università «La Sapienza», oltre che da Gabriele D’Autiliadell’Università di Teramo e Antonello Frongia dell’Università di Roma Tre, il convegno prevede interventi, tra gli altri, diUrs Stahel e Ruud Visschedjk, rispettivamente direttori dei musei di fotografia di Winterthur e di Rotterdam, di Jean-Luc Scoret, curatore della Maison Européenne de la Photographie di Parigi, Walter Guadagnini, critico d’arte e curatore della sezione Fotografia di «Il Giornale dell'Arte», Roberto Koch, fondatore ed editore di Contrasto e presidente della Fondazione Forma per la Fotografia. E, last but not least, interverrà anche Umberto Marroni. Dalle elezioni politiche di febbraio parlamentare del Pd, Marroni, 46 anni, è stato per 13 anni il combattivo consigliere comunale capitolino (e dal 2008 presidente del gruppo consiliare Pd) che ha trasformato l’ex Mattatoio nel quartiere Testaccio in cittadella della cultura, promuovendo il recupero e il riutilizzo di quell’area abbandonata, per permetterle di ospitare, come è avvenuto, in due padiglioni, il museo Macro, e poi tutto intorno aule universitarie, ambienti dell’Accademia di Belle Arti, spazi espositivi come La Pelanda. E ora un Museo della Fotografia.C’è il luogo: i mille metri quadrati del padiglione 9d. Ci sono i soldi: 3,5 milioni di euro assegnati da Roma Capitale già nel giugno 2011. Ora (da poche settimane) è stata anche aggiudicata la gara di ristrutturazione della sede. «Entro 20 mesi Roma avrà questa nuova polarità delle arti contemporanee. La ristrutturazione del padiglione 9d partirà subito», dichiara l’on. Marroni. Tuttavia, per tutto il resto, Roma Capitale è ferma. Da giugno si attende che il sindaco Marino e l’assessore alla cultura Flavia Barca si pronuncino sulla nomina dei vertici del Macro, della Sovraintendenza, di Zètema, dell’Azienda Speciale Palaexpo, e che indichino uno dei consiglieri d’amministrazione della Fondazione La Quadriennale. In questa paralisi strutturale che sta producendo danni non solo culturali, l’unico elemento dinamico è costituito proprio dal Museo della Fotografia. Ma è anche l’unica realtà che procede su una strada già programmata da tempo, e prestabilita in tutti i suoi passaggi. Chiediamo quindi, all’on. Marroni, esperto della macchina capitolina: che cosa sta succedendo a Roma?
«Me lo chiedo anch’io. Pensi che ho chiesto da oltre un mese un incontro con l’assessore Barca, e lei non mi ha neanche formalmente risposto. Io credo che potrei essere utile alla Barca. Ma credo che il problema sia dovuto alla lunga fase di rodaggio di persone senza esperienza su Roma, aggravata dall’incapacità di discutere con la città, di dialogare con le categorie sociali, economiche, intellettuali, mettendosi attorno a un tavolo per trovare soluzioni ai problemi ed elaborare un futuro per la città, anche mediante l’ascolto. L’amministrazione di una città è una cosa pratica, ha le sue regole».
Non tutti le conoscono.
Articoli correlati:
Habemus museum
da Il Giornale dell'Arte , edizione online, 20 novembre 2013