Stagione autunnale di Fondazione Fotografia
Modena. Si prospetta denso di appuntamenti l’autunno organizzato a Modena da Fondazione Fotografia, ente strumentale della Fondazione Cassa di risparmio di Modena co-partecipato dal Comune.
La stagione espositiva si apre il 12 settembre con rassegne monografiche dedicate a Mimmo Jodice (Napoli 1934, la mostra è intitolata «Arcipelago del mondo antico») e Kenro Izu (Osaka 1949, intitolata «Sacred Places»), e, sempre a partire da quella data fino all’11 gennaio 2015, con la mostra collettiva dedicata al fascino esercitato dalla cultura peruviana sui fotografi sudamericani nei secoli XIX e XX («Fotografia de los Andes 1897-1950», curata da Jorge Villacorta).
Ma l’aspetto innovativo di Fondazione Fotografia, al quale da molte parti si guarda con interesse, è quello relativo ai workshop che vengono organizzati dalla struttura presieduta da Andrea Landi e diretta da Filippo Maggia. Saranno Francesco Jodice, Pino Musi e Settimio Benedusi i protagonisti dei prossimi workshop in programma a Modena da settembre a novembre.
Gli incontri organizzati approfondiscono aspetti diversi dell'attività fotografica, dal rapporto tra fotografia e grafica alla fotografia di paesaggio e al ritratto, dalle tecniche di stampa fine art a quelle digitali. Sono rivolti a professionisti, artisti e a tutti coloro che hanno trovato un mezzo d'espressione nella fotografia.
Si parte il 27-28 settembre con Francesco Jodice, figlio di Mimmo che esporrà nelle stesse settimane sotto la Ghirlandina, autore che ha ormai da anni raggiunto l’eccellenza artistica del padre. Francesco ha impostato la sua ricerca sul rapporto fra paesaggio urbano e fenomeni sociali in diverse aree geografiche e il suo workshop, intitolato «Pratiche dell'arte come poetica civile», prenderà in considerazione il ruolo del fotografo nella società contemporanea nonché le tante questioni tecniche e formali, imprescindibili per comprendere il linguaggio fotografico attuale e i nuovi usi della fotografia contemporanea.
Di tecnica si parlerà diffusamente anche durante l’incontro con Pino Musi (17-19 ottobre): il fotografo salernitano, la cui ricerca è stata profondamente segnata dall'incontro con il teatro e si alimenta di una continua sperimentazione a livello formale, coinvolgerà i partecipanti al suo workshop, dal titolo «Tecnologie digitali di stampa». Chiuderà la stagione, dal 14 al 16 novembre, Settimio Benedusi con il workshop intitolato «Il nudo come racconto di sé». Fotografo di moda e autore di numerose campagne pubblicitarie, Benedusi ha trattato il tema del nudo femminile da diversi punti di vista, imparando che fotografare un'altra persona significa prima di tutto mettersi in gioco a livello personale.
Per ogni workshop è previsto un numero minimo e massimo di partecipanti, le iscrizioni sono accolte in ordine di arrivo e fino ad esaurimento dei posti disponibili; maggiori informazioni sui contenuti, i costi e le modalità di iscrizione sono reperibili nelle pagine dedicate ai singoli workshop sul sito di Fondazione Fotografia Modena.
©Riproduzione riservata