Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

SAPER FARE, SAPER ESSERE. OPPORTUNITÀ INESPLORATE DELLA QUARTA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

  • Pubblicato il: 14/12/2016 - 20:15
Rubrica: 
SAPER FARE, SAPER ESSERE
Articolo a cura di: 
Francesca Panzarin

Da un’impresa internazionale di successo nella progettazione architettonica e di interni, nasce a Roma una Fondazione, Exclusiva, per promuovere scoprire e valorizzare il talento, le eccellenze  e le filiere creative del paese, con una profonda visione umanistica e una cultura della produzione responsabile. Parliamo di genio collettivo, alta formazione e sincretismo delle arti, con l’ideatore, l’architetto Fabio Mazzeo, che la presiede.

Un secolo fa, in Germania, Walter Gropius, architetto, creò una scuola, la Bauhaus diventata mito nelle esperienze pedagogiche. Una fusione tra Accademia d’Arte, istituto tecnico e facoltà di Architettura, nella quale, con la contaminazione dei saperi rispondeva alla creazione di professionalità necessarie a cogliere i grandi mutamenti socio-economici della rivoluzione industriale.
 
Oggi l’accelerazione dell’innovazione tecnologica  ci porta nella quarta rivoluzione industriale, in una complessità che può essere affrontata solo con una visione culturale aperta, che tenga al centro la dimensione umanistica.  E’ il pensiero di Fabio Mazzeo, Chairman e Design Director di Exclusiva Design, www.exclusivadesign.com, azienda italiana della progettazione architettonica e di interni, con sedi in Russia, negli  Emirati Arabi e  in Cina ci accoglie a Roma nella sede dell’omonima fondazione concepita nel 2015, di cui è Presidente.
Un luogo di archeologia industriale, 500 mq tra Porta Portese e l’Ex-Mattatoio, oggi area a spiccata vocazione produttiva e creativa nel contempo.
L’architettura nata come fonderia,  con un accurato restyling, si connota dal primo sguardo come un ambiente di scambio di pensiero, un luogo di formazione e sperimentazione continua in cui  artisti, specialisti dello stile e della tecnica, ebanisti, raffinati decoratori, maestri del marmo, del metallo, del vetro e del tessuto si incontrano e si confrontano per immaginare e creare opere uniche.
 
E’ espressione di una azienda nata nel 2008, nelle piene turbolenze che guardando a mercati internazionali che amano lo stile italiano,  non ha conosciuto a crisi.Tra i riconoscimenti più recenti, l’azienda ha ricevuto nel 2015  l’International Design and Architecture Award e il Capital Elite China.
La sfida della fondazione corporate,  ente non profit diretto oggi da Giorgia Turchetto, è  scoprire e valorizzare il talento, le eccellenze  e le filiere creative del paese, con una profonda visione umanistica e una cultura della produzione responsabile.
 
 
Arch. Mazzeo, Lei parla della  Fondazione Exclusiva, nata dalla  sua  azienda Exclusiva Design come “impresa culturale”. Cosa significa?
Il successo della mia impresa Exclusiva Design,  si fonda  su aspetti umanistici e culturali, sul saper fare,  come opportunità strategiche.  Sono elementi che intendiamo diffondere come risorsa Paese, creando opportunità  per i  talenti e  dando nuovo impulso alla catena del valore che dalla creatività, passa per il prodotto per arrivare al mercato. Un mercato che oggi è sempre più luogo di dialogo oltre che di competizione e confronto.  In questo senso Exclusiva promuove l’impresa culturale.
 
Non solo architettura e design
Crediamo che il sincretismo tra le arti sia generatore di innovazione nella nostra fase storica, nel pieno di una quarta rivoluzione industriale, in un mondo ad alta complessità che, secondo noi, troppo spesso è intesa solo come un disvalore (al netto delle sue conseguenze ambientali e sociali). Riteniamo che vada ripensato il percorso creativo attuato secondo un modello unifilare e sequenziale di origine fordista a favore di una più efficace sovrapposizione e intersezione non lineare tra linguaggi anche molto diversi. Proprio la complessità ha accelerato il ripensamento dei modelli sociali e culturali riportando l’attenzione sull’individuo.
Fondazione Exclusiva può essere luogo e strumento per promuovere il pensiero trasversale capace di nutrire nuova espressività.
Condizioni indispensabili per un’azione di sistema sono l’incremento degli investimenti in ricerca e le opportunità di alta formazione, riattualizzando nel contempo anche l’esperienza della bottega rinascimentale.
 
Perché un’impresa a vocazione internazionale decide di investire per lo sviluppo e la promozione della creatività in Italia?
Exclusiva è il nome dato dieci anni fa a quello che oggi posso definire un’organizzazione che riunisce un “collettivo” di audaci e entusiasti “liberi pensatori” che ogni giorno fanno architettura e danno forma alle cose. Un collettivo composto da esperti di estetica, di scenografia urbana e di interni, di organizzazione e gestione delle performance, di tecnici e artisti della forma e della materia, riuniti per alimentare e dare tutti insieme vita a progetti unici, frutto di continui incontri e confronti tra fantasia e concretezza tecnica.
Il posizionamento internazionale di Exclusiva Design ci ha consentito di guardare l’Italia con l’occhio dello straniero e ci ha convinto che l’utilità di fare una Fondazione avesse senso solo come investimento nella ricerca e nella formazione di una nuova classe di talenti creativi capaci di ripensare il rapporto tra cultura e manifattura. Un binomio che oggi ha bisogno di esser raccontata con un uso sapiente del digitale e dei social network che, come è noto, rivestono un ruolo fondamentale nella crescita delle relazioni commerciali per valorizzare un mercato interno potenziale spesso dormiente e rafforzare l’internazionalizzazione superando l’isolamento delle piccole realtà.
 
L’Italia è davvero la patria della bellezza e all’estero lo sanno bene, ma questa circostanza non deve solo essere un’eredità da tutelare, conservandola, ma deve certamente rappresentare la principale prerogativa da cui ripartire per puntare a un sempre migliore posizionamento. In linea con questo pensiero Exclusiva ha deciso di fare quindi la sua parte e, quale operatore nel settore della creatività, è tornata in Italia, destinando parte dei suoi investimenti allo sviluppo e alla promozione della creatività.
Crediamo sia fondamentale avviare un sempre più stretto dialogo tra il mondo profit e il mondo non profit, per collegare la creatività e il talento dei giovani al saper fare dell’industria e del raffinato artigianato italiano.
 
Cosa significa nel concreto occuparsi di promozione della creatività e del talento? Quali saranno le sfide di Fondazione Exclusiva nel 2017?
Temi complessi e poliedrici che coinvolgono il piano genetico-psicologico ereditario dell’individuo, ma richiamano anche aspetti quali l’ambiente, la comunità, la struttura sociale.
La creatività oggi è “merce” preziosa per costruire il futuro, soprattutto in una società industrializzata, avanzata sotto il profilo tecnico, ma massificata, standardizzata e tormentata da un benessere ad alto impatto ambientale.
E’ pertanto fondamentale oggi ri-appropriarsi della ricchezza dei contenuti culturali delle comunità locali e la loro relazione con i territori in quanto stimolo per talento.
E’importante, a mio avviso, riflettere su due concetti: l’a-territorialità generata dalla globalizzazione che elimina l’idea di comunità locale e qualsiasi senso di responsabilità ed etica verso di essa; la necessità di recuperare il senso del luogo.
L’Italia, da sempre, è un territorio plurale e la sua capacità di resistere alle tante crisi risiede nell’aver valorizzato le differenze partendo da un livello locale e assumendo come paradigma i diversi contesti culturali. In questo senso la creatività diviene “g-local” ovvero inserita in una visione locale e nello stesso tempo globale.
Il genius loci è dunque è elemento chiave per dare propulsione alla creatività. Avere consapevolezza della nostra identità culturale è il primo passo per valorizzare e tutelare la nostra reputazione.
Tuttavia non dobbiamo mitizzare il senso dei luoghi, né blindare le comunità contro lo “straniero”; il rischio è di trasformare un’opportunità in un punto di debolezza fatale.
Vogliamo interessarci di chi sappia riconoscersi in questa combinazione di tradizione e creatività e di chi sappia re-interpretare questa cultura attraverso opere frutto del lavoro di “mani, testa, cuore e rete”, grazie al potenziale espresso dalle nuove tecnologie.
Il nuovo talento creativo deve tornare a considerarsi anche un artigiano; un libero pensatore capace di mettere a sistema la potenzialità delle reti quale formidabile spazio di dialogo, confronto e e crescita.
 
Confronto e crescita del talento individuale e collettivo
Ci  occupiamo del genio collettivo. Molta letteratura contemporanea parla della creatività come esito imprevisto e inatteso, esaltando l’ispirazione e il colpo di genio. Crediamo nel risultato frutto di un team creativo che all’”ispirazione” coniuga la “traspirazione”  quale atto di scambio e arricchimento reciproco (tempo, sacrificio, ascolto, attenzione ai bisogni della comunità, nel caso della fondazione, del cliente, nel caso dell’impresa).
Nel Rinascimento l’artista e l’inventore sintetizzano la capacità di decisioni personali e imprevedibili, ma anche di formazione nella bottega di allievi accuratamente selezionati e formati. Un gruppo unito da affinità elettive definisce un’ambiente dinamico e stimolante, nel quale ognuno può scambiare e migliorare le proprie conoscenze, in una dimensione in cui tutti hanno una missione comune.
 
 Può darci anticipazioni sulle attività culturali in programma ?
La Fondazione si situa in AREA81, in un complesso architettonico postindutriale con strutture, di diverse dimensioni, sono raccolte intorno ad un cortile centrale nel quale sono ancora visibili i binari per il trasporto dei prodotti metallurgici.  Lo spazio si distingue per il carattere industriale: capriate di ferro, ballatoi e murature faccia a vista. Ripensato in funzione delle molteplici attività che accoglie (mostre, conferenze, workshop, corsi, direzione e segreteria), a novembre 2015 la sede è stata inaugurata a seguito del progetto di ristrutturazione.
Posso sicuramente anticipare che il prossimo progetto che ospiteremo è ARCHITEXTURE: un programma didattico-formativo destinato a giovani architetti, designer, artisti e artigiani che esplora il processo creativo dell’interior design. Un format in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Roma, nel  quale giovani creativi possano concretamente dare forma a intuizioni e idee.

© Riproduzione riservata

 
 

Un progetto di ricerca con Fondazione Exclusiva