Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

Quella ragazza con l’orecchino che viene dall’Aja

  • Pubblicato il: 24/01/2014 - 11:47
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI D'ORIGINE BANCARIA
Articolo a cura di: 
Stefano Luppi

Cresce la febbre per l’arrivo a Bologna della «Ragazza con l’orecchino di perla» che «alloggerà» a Palazzo
Fava dall’8 febbraio al 25 maggio quale ospite d’onore di una mostra organizzata dalla società Linea d’Ombra di Marco Goldin, Genus Bononiae presieduto da Fabio Roversi Monaco e dalla Fondazione Carisbo. Naturalmente la «ragazza» non è una persona in carne e ossa, ma il notissimo soggetto dell’olio su tela realizzato dall’olandese Johannes Vermeer intorno al 1665-1666 e già al centro del romanzo omonimo di Tracy Chevalier, pubblicato nel 1999 e di un film diretto nel 2003 da Peter Webber. Un quadro «mito», dunque, al pari della «Gioconda» leonardesca o dell’«Urlo» di Munch, intorno al quale i curatori Emilie E.S. Gordenker, Quentin Buvelot, Ariane van Suchtelen, Lea van der Vinde e Marco Goldin hanno messo insieme la mostra «Il mito della Golden Age. Da Vermeer a Rembrandt. Capolavori dal Mauritshuis» composta da una quarantina di opere anch’esse provenienti dal museo de L’Aja chiuso per restauro e ampliamento della sede fino all’estate prossima.
«Da molto tempo il Mauritshuis, spiega la direttrice Gordenker, era consapevole delle proprie inadeguatezze, ma solo di recente ha trovato una soluzione: un edificio vuoto e la possibilità di creare un collegamento sotterraneo con il Museo. Durante l’esecuzione del progetto il Mauritshuis mantiene comunque la sua presenza nella città: le opere più importanti della collezione, fra cui la sublime “Veduta di Delft” di Vermeer e “La lezione di anatomia del dottor Tulp” di Rembrandt, rimarranno esposte al Gemeentemuseum».
Altri capolavori invece hanno fatto il giro del mondo e dopo le mostre in Giappone e Stati Uniti arrivano a Bologna, unica tappa europea della «Ragazza con l’orecchino di perla», affiancata all’opera dello stesso pittore «Diana e le sue ninfe», oltre a quattro quadri di Rembrandt e altri di Frans Hals, Ter Borch, Claesz, Van Goyen, Van Honthorst, Hobbema, Van Ruisdael e Steen, ovvero i massimi protagonisti della Golden Age dell’arte olandese. Il Seicento naturalmente. In concomitanza anche la rassegna «Attorno a Vermeer. I volti, la luce, le cose» con opere di una quindicina di artisti italiani di oggi, tra cui Guccione, Sarnari, Olivieri, Verna, Iacchetti, Casiraghi e Lacasella. E Goldin «trascina» nel progetto anche Franco Battiato. Il 19 e 20 gennaio al Teatro Comunale va in scena il responsabile di Linea d’Ombra con un atto unico nel quale racconta, su musiche del cantautore siciliano, chi «è» la «Ragazza con l’orecchino» (i posti sono già esauriti).

© Riproduzione riservata