Primi effetti dell’accordo tra Christie’s e Warhol Foundation
New York. Il mese scorso, la vendita inaugurale di Christie’s di opere dalla Andy Warhol Foundation for the Visual Arts (l'asta si è tenuta il 12 novembre, Ndr) ha totalizzato 17 milioni di dollari, pari a circa 13,5 milioni di euro, con il 91% di venduto per lotti e l’82% in valore. La vendita è stata suddivisa in tre parti: fotografia, dipinti e stampe. Le fotografie sono state vendute per il 97% in valore, raccogliendo 950mila euro contro stime preasta da 720mila a 1 milione. Gli scatti più ordinari sono stati i meno richiesti, con molti di essi venduti al di sotto delle stime o addirittura invenduti; sono state invece contese le stampe alla gelatina d’argento, tra cui «Poster, Gay Pride ’82», venduta a 51.100 euro (stime 20-24mila). Le polaroid di personaggi famosi sono state vendute in funzione del soggetto: per esempio la cantante Carly Simon si è piazzata verso il fondo della classifica con il suo ritratto degli anni ’70 venduto per 2.950 euro (stime 4.700-6.300), mentre una foto del 1977 di un bel Dennis Hopper è stata venduta a 23.600 (stime 6.300-9.500). Più quotato ancora è stato lo stesso maestro: il «Self-portrait in fright wig» di Warhol, 1986 (nella foto), venduto a 39.300 euro (stime 9.500-14mila).
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da Il Giornale dell'Arte numero 326, dicembre 2012