P.G.R., ovvero «per grazie ricevute»: una nuova fondazione nella casa del Manzoni
Milano. L’acronimo P.G.R. sta «per grazie ricevute», tipica dicitura che si trova in calce a molti ex-voto, che significa a seguito di un voto, in riferimento al promettere e rivolgere una preghiera a Dio. Il focus di questa nuova fondazione non profit, nata nel luglio 2013, sta proprio in questo concetto, di cui si vuole conservare e valorizzare la peculiarità. In tal senso lamission primaria è la salvaguardia di un’ampia collezione, unica in Italia, di queste immagini votive che tanto contribuirono a rinfocolare una tradizione che ci parla di una religiosità genuina, sincera e trasversale, in quanto si rivolgeva a Dio senza distinzione di provenienza o appartenenza sociale. Questo aspetto è sottolineato dai materiali di realizzazione, dalle semplici tele sino alle preziose tavole sbalzate in argento. Il connubio con Casa – Manzoni, un luogo simbolico per Milano e i milanesi, prende avvio nel 2010con la mostra «..e fo voto a voi..», lì organizzata permettendo alla fondazione di gestirne quattro sale. Non vi sarà una collezione permanente, perché l’intento è quello di organizzare mostre a tema nelle quali verranno esposte, di volta in volta, una parte delle opere. Il forte legame con la dimora è sottolineato dalla mostra in corso, intitolata significativamente «Le stanze degli ex voto», il cui focus è centrato sulla camera da letto, in richiamo a quella, di grande suggestione, manzoniana. L’effetto complessivo è un’atmosfera di armonia che si respira sin dall’entrata nel palazzo: si è accolti in una dimora, ci si addentra in una quiete che fa percepire questo luogo come fuori dal tempo nonostante la centralità dell’ubicazione, in un rifugio dove ci si ritempra. E la mostra degli ex- voto è in linea con questa interpretazione, sin dall’allestimento sobrio e lineare, curato dall’ interior design Riccio, ed approntato, come tiene a sottolineare la collezionista Cristina Cefis, nonché Presidente della Fondazione, da un gruppo di giovani volontari. Interessante è la conversazione che ne scaturisce e che chiarisce, innanzitutto, il tipo di didattica definita«dinamica», che tende a valorizzare le opere in concomitanza con le varie esposizioni, macon un punto di riferimento fisso, in un apposita stanza, che funge da spiegazione dei diversi aspetti degli ex – voto, a cominciare dalle sigle che li caratterizzano. Ma grande spazio riveste anche l’accoglienza, per ciò sono state predisposte delle didascalie in 6 lingue.
Il pubblico a cui si rivolge la fondazione è quello dei cultori degli ex-voto e degli studiosi del genere, ma anche ad un pubblico giovane e di fede. In tal senso l’intenzione è quella di avviare una serie di collegamenti con il territorio, a partire dalle scuole. La passione per questo manufatto deriva dal padre, grande collezionista di ex voto (ne raccolse più di 6000 esemplari, parte dei quali già donati al Museo Bernareggi di Bergamo e al Museo del Pesaggio di Pallanza). Il lavoro di sistemazione del nucleo di opere è stato corposo, a partire dalla sua catalogazione e dalle fotografie in digitale. Il background della collezionista si fa sentire anche nella pazienza e determinazione che è risultata vincente nella «corsa contro il tempo» che, nel giro di pochi mesi dall’ok dell’amministrazione comunale, ha portato all’inaugurazione della fondazione entro gli spazi manzoniani. Il finanziamento di questa è, ad oggi, frutto proprio alla passione della collezionista (pur con un supporto derivato dal merchandising, su offerta), ma non si escludono, per il proseguo, contributi di enti, associazioni e privati. L’idea è quella di attivare collaborazioni e sinergie per il futuro, prossimo obiettivo: Expo 2015, con un’iniziativa importante, per il quale sono stati già avviati contatti con il Museo Bernareggi e con quello di Verbania.
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