Inedite corrispondenze
Cuneo. Un inconsueto connubio prende vita nella città di Cuneo tra lo Spazio Incontri della Fondazione Cassa di Risparmio e le strade della città, invase da bizzarri animali colorati.
Non è fantascienza, ma il risultato di due eventi artistici che abitano la cittadina cuneese fino agli inizi di dicembre: «Filippo de Pisis: fiori collezionati, fiori dipinti» (fino al 9 dicembre 2012) da una parte, negli spazi istituzionali della Cassa di Risparmio e «Incursion in Cuneo» (fino al 7 dicembre 2012), le opere del Cracking Art Group disseminate nello spazio urbano.
Due interventi apparentemente diversi, ma che trovano un trait d’union nel tema dell'ambiente: se De Pisis richiama una visione di natura con i suoi dipinti, quest'ultima è evocata dalle opere del Cracking Art Group, la cui riflessione apparentemente ludica rimanda a una più profonda riflessione ecologica.
Un inedito De Pisis – pseudonimo del ferrarese Filippo Tibertelli – è ospitato negli spazi della fondazione in via Roma 15. La mostra, curata da Elisa Camesasca e Maddalena Tibertelli de Pisis dell'Associazione per Filippo de Pisis, ripercorre una giovanile passione dell’artista: quella per la botanica.
Un’accurata ricerca archivistica ha riportato alla luce un ricchissimo erbario, composto da oltre mille fogli, donato dall’artista all'Orto Botanico di Padova e del quale si erano perse le tracce a causa di successive riorganizzazioni della collezione.
Il saggio edito da Leo S. Olschki, «Filippo de Pisis botanico flâneur - un giovane tra erbe, ville», indaga proprio questo aspetto della produzione di de Pisis che influenzò senz’altro la sua produzione posteriore.
E proprio dai fogli di questo erbario ritrovato nasce l’idea della mostra, esposta per la prima volta a Milano presso la Fondazione Corrente e che alla Fondazione CRC si arricchisce con nuove opere inedite. I quadri con fiori e piante realizzati dall'artista e in mostra a Cuneo insieme ad alcuni fogli dell’erbario recuperato, testimoniano infatti la stretta corrispondenza tra il De Pisis collezionista di fiori e le sue liriche nature morte.
Un’esposizione intensa, che restituisce una parte importante alla storia dell’arte e che è il risultato dell’impegno congiunto della Fondazione CR Cuneo, dell’Associazione per Filippo de Pisis di Milano e l’associazione Culturando Insieme con sede a Savigliano.
«La fondazione - afferma il presidente Ezio Falco - continua nel suo impegno a sostegno delle manifestazioni culturali del territorio. La nota positiva è che non è da sola a svolgere questo importante compito, come dimostra il buon esito di questa mostra, risultato di un lavoro comune tra diversi enti locali».
Un segnale importante in linea con il «Documento Programmatico Previsionale per il 2013», recentemente presentato, che definisce il programma strategico per l’anno a venire e che destinerà all’attività progettuale ed erogativa una somma complessiva di 18 milioni di euro confermando l’impegno della fondazione verso educazione, arte, cultura e ricerca.
Ai fiori di De Pisis si aggiungono i coloratissimi animali, di sproporzionate dimensioni, del Cracking Art Group, che da via Roma si diffondono sul territorio abitando la città e le sue frazioni: Madonna dell’Olmo, Borgo San Giuseppe, Spinetta, Roata Canale e la galleria Skema 5 .
Chiocciole giganti, conigli, lupi, rane, tartarughe tutti rigorosamente nella coloratissima plastica atossica e riciclabile che dal 1993, anno della sua costituzione, caratterizza il lavoro del collettivo Cracking Art Group, attualmente composto da Renzo Nucara ( 1955 - Crema), Carlo Rizzetti ( 1969 Bruxelles), Marco Veronese (1962 - Biella), Alex Angi ( 1965 - Cannes), Kicco ( 1969 Biella), William Sweetlowe ( 1948 - Ostenda).
L’incursione del Cracking Art Group, dopo aver occupato il tetto del Duomo di Milano, a Cuneo cercherà di «trasformare l’immagine abituale della città proiettandola in una fiaba contemporanea», riflettendo al contempo sull’attualissimo problema ambientale.
La plastica utilizzata infatti, frutto del cracking catalitico (da cui il nome del gruppo) che trasforma il petrolio in materia organica, viene utilizzata per riflettere sulle possibile relazioni tra uomo, natura e artificio e, a Cuneo, crea un inedito gemellaggio artistico tra il giovane collettivo e le raffinate opere del maestro ferrarese.
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