Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna: da mecenate a investitore
Ruolo attivo sui progetti, nuovi criteri di valutazione, tutto digitale: la Presidente Giusella Finocchiaro presenta il Bilancio di Missione 2015, con un nuovo stile di interazione con la comunità.
Il 2015 è stato un anno di importanti cambiamenti e innovazioni per la Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna: nuovi il Consiglio di Indirizzo, la Presidente e il Collegio Sindacale (il Consiglio di Amministrazione sarà rinnovato nel 2017). Appena insediata la Presidente Giusella Finocchiaro ha proposto una riduzione dei compensi degli organi (peraltro inferiori rispetto a quelli previsti dal Protocollo di Intesa tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’ACRI) approvata all’unanimità dal Consiglio di Indirizzo. Ed è stato ridotto da cinque a quattro anni il mandato degli Organi in sede di modifica dello Statuto con autoriduzione a quattro anni anche per i mandati in corso del Consiglio di Indirizzo, della Presidente e del Collegio Sindacale che resteranno in carica fino al 2019 anziché al 2020.
Lo stile innovativo, a conferma di un nuovo modo di interazione con la comunità, ha anche caratterizzato la presentazione del Bilancio di Missione 2015, nella splendida cornice dell’Oratorio di San Filippo Neri, contenitore culturale di proprietà della Fondazione. Dopo la relazione della Presidente è stata costruita un’occasione di riflessione – che si ripeterà ogni anno - su argomenti di interesse sociale. Il primo ospite è stato il noto architetto Mario Cucinella (di recente intervistato anche da ALL Allemandi Giovani, all-allemandigiovani.tumblr.com/post/146743280441/la-sostenibilit%C3%A0-%C3%A8-un-requisito-fondamentale) che, con un intervento dal titolo Dal gelato di Marco Polo alla città contemporanea, ha trattato del rapporto tra l’architettura e la sostenibilità degli edifici, nel rispetto dell’ambiente, dei luoghi e del clima, delineando profili di costruzioni a bassa tecnologia nei quali la forma e i materiali lavorano svolgendo una invisibile funzione ecologica. A seguire, per sottolineare il rilievo degli impegni e del lavoro di gruppo - sono stati chiamati i responsabili di quattro progetti, uno per ogni area di attività, considerati esemplificativi dell’attività della Fondazione sul territorio: il progetto Ciak in carcere che ha dato origine a Cinevasioni (www.cinevasioni.it) il primo festival del cinema in carcere, nell’ambito dell’area Sociale coordinata da Ethel Frasinetti; il progetto Affrontare la demenza nell’ambito dell’area Ricerca scientifica coordinata da Luigi Bolondi; il Bologna Jazz Festival (www.bolognajazzfestival.com) nell’ambito dell’area Cultura coordinata da Maura Pozzati; la maratona fotografica promossa dall’associazione DisturBO che ha vinto il bando FUNDER35 nel 2015 (www.funder35.it), nell’ambito dell’area Sviluppo locale coordinata dalla stessa Presidente Finocchiaro.
Complessivamente nel 2015 sono state deliberate erogazioni per 6,2 milioni di euro (5,5 milioni risorse d’esercizio e 0,7 milioni risorse di esercizi precedenti): 4,6 milioni destinati alle macroaree di intervento Arte, Attività e Beni Culturali (40%), Servizi alla persona e Solidarietà (36%), Ricerca Scientifica e Tecnologica (12%) e Sviluppo Locale (12%), sia su progetti di terzi (soggetti istituzionali e organizzazioni della società civile) sia di propria iniziativa; 1,3 milioni destinati ai progetti strategici (Progetto Giovani, Progetto contenimento crisi, INS-Insieme nella Scuola, Fondo Nuove Iniziative, Oratorio S. Filippo Neri); 0,3 milioni quale apporto alla Fondazione per il Sud.
L’innovazione più significativa è la volontà della Fondazione – considerate le incertezze e le turbolenze del contesto sociale ed economico – di passare da mecenate a investitore, da un modello puramente erogativo a un modello partecipativo, con l’intenzione di confermare e rafforzare il suo ruolo di protagonista del terzo settore e di interlocutore attivo sui progetti che contribuisce a realizzare in ambito sociale, culturale e scientifico, promuovendo il partenariato e collaborazioni di più vasto respiro tra organizzazioni pubbliche e private.
In questa direzione, nell’ultimo anno si sono rafforzate le collaborazioni con le istituzioni pubbliche del territorio, con le amministrazioni comunali di Bologna e Ravenna, con l’Università, in generale con le istituzioni pubbliche e private: alcuni grandi progetti sono stati conclusi e altri sono stati messi in campo. A Ravenna si è completato il restauro di Palazzo Rasponi ed è stato tagliato il nastro del nuovo sito archeologico del Porto bizantino di Classe. A Bologna sono terminati i lavori di consolidamento strutturale delle Due Torri, è stata inaugurata la terza fase del progetto di urbanistica partecipata Bella Fuori, sono diventati percorribili a piedi e in bicicletta i 15 chilometri del percorso Lungo Reno Navile (da Casalecchio a Castel Maggiore, due importanti Comuni dell’hinterland). E un contributo è stato messo a disposizione dell’Università di Bologna per l’apertura serale delle biblioteche e delle sale studio dell’Alma Mater in via Zamboni e dintorni, mentre dall’accordo di collaborazione tra la Fondazione e UniCredit un nuovo e importante contributo alla vita artistica bolognese con l’apertura al pubblico in via continuativa della Quadreria di Palazzo Magnani, con visite guidate e nuove iniziative culturali, coinvolgendo in particolare i giovani e promuovendo occasioni di conoscenza ed esperienze d’arte attraverso mostre, incontri e progetti di ricerca.
E’ il nuovo profilo della Fondazione del Monte secondo la Presidente Giusella Finocchiaro che, dopo il primo anno di mandato, ne disegna la fisionomia futura. Nuovi saranno i criteri di selezione e valutazione dei progetti, nuova sarà la possibilità di chiedere un contributo anche prima del compimento dei tre anni di vita dell’associazione (una opportunità inedita per le realtà giovani), nuova sarà la totale digitalizzazione dei processi.
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