Damaschi, contrasti di luce
Como. I materiali tessili, soprattutto se antichi, sono oggetti molto fragili e sensibili: soffrono l’umidità e temono, come i fantasmi, la luce che può letteralmente ridurli in polvere. Per questa ragione, la buona prassi conservativa di un museo o sezione museale tessile vuole che essi siano mostrati al pubblico per un tempo limitato, dopodiché è bene che facciano ritorno ai depositi, cedendo «le vetrine» ad altri.Per il prossimo semestre al Museo Studio della Fondazione Antonio Ratti a Como gli esemplari esposti illustrano un genere tessile di antica origine e di vasto impiego, sia nell’abbigliamento laico ed ecclesiastico che nell’arredo: il damasco. Nella sua forma tradizionale o classica si tratta di un manufatto di seta monocromo dove il disegno si evidenzia in virtù - come dice lo stesso titolo della mostra - di un contrasto di luce, dovuto al diverso intrecciarsi dei fili d’ordito con la trama. Di provenienza orientale, la produzione del damasco in Europa è già ...
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(il testo integrale è disponibile nella versione cartacea)
da Il Giornale dell'Arte, edizione online, 21 novembre 2013