Italia Non Profit - Ti guida nel Terzo Settore

«L’arte che mi piace»: cosa colleziona un artista di fama internazionale?

  • Pubblicato il: 09/11/2012 - 02:41
Autore/i: 
Rubrica: 
FONDAZIONI CIVILI
Articolo a cura di: 
Paola Bracke
Angus Fairhurst  Reduced in A-Circular Formation

Torino. Inaugurerà sabato 10 novembre 2012 alle ore 19.00 l’attesissima mostra Freedom not Genius, che raccoglie una selezione di opere dalla Murderme collection, la collezione privata di Damien Hirst. La Fondazione Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli ospiterà al quarto piano del Lingotto di Torino – lo «scrigno», come lo chiama Renzo Piano che l’ha progettato – l’esposizione curata da Elena Geuna che intende approfondire la personalità stessa di uno degli artisti più noti e apprezzati dal mercato internazionale. «Tra gli obiettivi della Pinacoteca Agnelli vi è lo studio delle diverse tipologie di collezionismo e questa mostra si interroga sul significato delle opere collezionate rispetto alla poetica dell'artista stesso. La collezione di Damien Hirst è un’indagine su come gli oggetti che lo circondano influenzano il suo lavoro e su come il suo lavoro influenza le cose di cui si circonda» spiega Ginevra Elkann, Presidente della Pinacoteca Agnelli.
La collezione ha iniziato a formarsi sul finire degli anni ’80, quando Damien Hirst ha cominciato a scambiare sue opere con quelle di artisti amici che con lui formavano il gruppo Young British Artists, gettando così le basi di una delle più affascinanti collezioni di arte al mondo. La collezione Murderme è estremamente varia, poiché frutto di trent’anni di acquisizioni di opere realizzate con le tecniche e i materiali più diversi.
Questa è la seconda volta che la Murderme Collection viene svelata al pubblico e la prima in Italia. Per la mostra a Torino sono state scelte oltre 100 opere di 50 artisti, tra cui Franz Auerbach, Francis Bacon, Alberto Giacometti, Mario Merz, Bruce Nauman, Richard Prince e Andy Warhol, che saranno in dialogo con artisti della generazione successiva, tra cui Banksy, John Currin, Tracey Emin, Angus Fairhurst, Sarah Lucas and Rachel Whiteread.
Partendo da Nature morte au crâne et pot di Pablo Picasso, una contemporanea wunderkammer ospiterà una raccolta di memento mori, tema che ripercorre tutta la collezione Murderme. Maschere funebri, reperti antichi e dipinti di vanitas settecenteschi, fotografie vintage e calchi di teschi di epoche diverse, mettono in evidenza l'ossessione e il fascino di Hirst per la morte.
Un catalogo illustrato bilingue sarà co-prodotto dalla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli e Other Criteria. Karen Marta è l’editor del catalogo, che includerà un'intervista a Damien Hirst di Elena Geuna.
La mostra, aperta dal martedì alla domenica, dalle ore 10.00 alle ore 19.00, è stata realizzata grazie al contributo della Fondazione CRT e della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Torino.

«Collezionare è come raccogliere oggetti portati a riva in un posto sulla spiaggia e quel posto sei tu. Quando poi muori, tutto sarà di nuovo portato via» Damien Hirst.

© Riproduzione riservata